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Attualità | 23 ottobre 2024, 12:30

A Fabbriche Aperte l'azienda Imerys di Domodossola

Il 24, 25 e 26 ottobre si potrà visitare lo stabilimento di via Piave ma anche Matia e Films di Anzola d'Ossola

A Fabbriche Aperte l'azienda Imerys di Domodossola

Torna anche quest'anno Fabbriche Aperte, il progetto della regione Piemonte che permette al grande pubblico di visitare ben 140 stabilimenti, su tutto il territorio regionale, aperti straordinariamente per l’occasione. Un evento che consente la conoscenza diretta dei luoghi della produzione industriale e di “toccare con mano” la capacità di tradurre idee e progetti in processi e prodotti di eccellenza.

Sei le aziende nella provincia del Verbano Cusio Ossola che apriranno al pubblico le proprie porte il 24, 25 e 26 ottobre: Matia ad Anzola d'Ossola, Tormet, azienda metalmeccanica a Casale Corte Cerro, Emisfera che opera nel settore ICT a Verbania, Lagostina a Omegna, Films ad Anzola d'Ossola che si occupa di metalmeccanica e automazione e, infine, Imerys a Domodossola. Quest'ultima è la novità dell'edizione 2024 di Fabbriche Aperte. L'azienda, con stabilimento in via Piave, è una multinazionale mineraria leader a livello mondiale per la produzione e la fornitura di specialità minerali e materiali avanzati per l’industria.

"Produciamo corindone, ossido di alluminio elettrofuso - spiega il direttore dello stabilimento Imerys Fausto Tacchi (nella foto) - nel nostro forno ad arco fondiamo  l'alluminia, che poi attraverso un processo di macinazione e vagliatura si trasforma nel prodotto finito che i nostri clienti utilizzano per realizzare utensili abrasivi (mole da taglio o da rettifica, carte vetrate), materiali refrattari o per sabbiature".

Imerys ha 85 dipendenti ed è stata fondata dalla famiglia Galtarossa: "Inizialmente avevamo anche uno stabilimento a Varzo, nei pressi della stazione, che poi è stato chiuso. In val Divedro, precisamente a San Domenico, era attivo anche un sito di estrazione della materia prima. Ora rimane operativo il nostro grande stabilimento produttivo di Domodossola, collocato in una grande area immersa nel verde".

Per la prima volta Imerys aderisce dunque al progetto Fabbriche Aperte: "A chi verrà a trovarci - prosegue il direttore - faremo scoprire come nasce un prodotto che tutti noi abbiamo maneggiato almeno una volta nella vita, cioè la carta vetrata. Mostreremo il nostro forno ad arco, il sistema di vagliatura inventato dall'ingegner Pirazzi e che è un modello che è stato anche replicato da altre aziende leader per la sua efficienza. Si potrà visitare la parte più antica del nostro edificio, il fabbricato risalente al 1900 che oggi è stato riconvertito a magazzino e ovviamente i nostri uffici e il nostro parco".

La visita, prenotabile sul sito di Fabbriche Aperte, prevede una breve introduzione descrittiva dell'impianto nella sala riunioni “Centenario”, dove è allestita una mostra fotografica permanente che ripercorre il passato aziendale dello stabilimento. Poi si entrerà nella zona produttiva dove si potranno osservare direttamente i processi, le macchine e i prodotti. Il tour rappresenta un’opportunità unica per osservare da vicino processi industriali pesanti quali la fusione delle materie prime, le lavorazioni meccaniche di riduzione della pezzatura del materiale, la vagliatura e quindi la separazione granulometrica dei prodotti, il controllo qualità, le operazioni di miscelazione ed insaccatura, fino ad arrivare al prodotto finito che lascia i reparti produttivi verso il magazzino spedizioni.

"Abbiamo deciso di aprirci al pubblico per il desiderio di far conoscere la nostra realtà, che occupa molti dipendenti e che è sempre alla ricerca di figure professionali con competenze, anche minime, in elettrotecnica e impianti meccanici" conclude Fausto Tacchi, dal 2023 direttore dell'azienda e ossolano con origini tra Varzo e Oira. Proprio per formare e individuare le figure professionali, da tempo lo stabilimento ospita studenti degli istituti professionali per stage e progetti di Pcto.

Un sito industriale, quello di Imerys, che però ha anche un aspetto inaspettato e curioso, con un'attenzione all'ecosistema locale e alla preservazione della biodiversità: nella vasta area verde accanto agli uffici vivono infatti sette asinelli, tanti anni fa introdotti da un dipendente per tenere in ordine i prati e che oggi accolgono con simpatia i visitatori. Ma non solo: recentemente sono state anche installate tre arnie per contribuire alla diffusione delle api, dalle quali presto si produrrà miele che sarà condiviso con i dipendenti.

Miria Sanzone

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