Era il 5 luglio 1925 e i racconti di allora parlavano enfaticamente di quel nuovo albergo sorto in mezzo al verde a Mozzio di Crodo, in valle Antigorio. In anni in cui il turismo anche ancora agli albori ed era una scommessa.
Parliamo dell’albergo Belvedere, una struttura storica nata dall’idea della famiglia Alberti Violetti. Da allora vi hanno lavorato cinque generazioni degli Alberti Violetti, a conferma della passione e della buona imprenditorialità che ha permesso di trasformare quel vecchio, storico albergo in una eccellenza inserita in un territorio a due passi dalla Cascata del Toce e nel territorio del Parco Veglia-Devero-Antrona.
Un hotel oggi diventato anche un’isola di benessere con pure una fattoria interna che produce carne a chilometro zero di ottima qualità.
‘’Va detto che in cento anni il nostro hotel non è mai stato chiuso. Nella sua lunga storia ha anche ospitato, nel periodo della Resistenza, molti partigiani’’ racconta Claudio Alberto Violetti, che con la moglie dà ancora una mano nella gestione che è ora affidata ai suoi due figli con le loro rispettive famiglie.
Racconta Alberti Violetti: ‘’I primi anni il Belvedere, gestito dai miei bisnonni, era aperto solo in estate, con una clientela esclusivamente proveniente dalle grandi città. Per arrivare, negli Anni Settanta, ad ‘aprirsi’ alle attività come matrimoni e cerimonie. Poi, nel 2011, l'ingente investimento nel centro benessere con piscine, che hanno fatto fare un salto di qualità al Belvedere’’.
Ora, su quei 25 mila metri quadri di terreno, che anche una fattoria etica che fornisce una carne di qualità al ristorante.
‘’Novità importanti – afferma Claudio Alberti Violetti – anche se è rimasto quel fondo di familiarità che garantisce un clima accogliente e attento alle esigenze dell’ospite’’.
Un altro salto importante è stato l'investimento energetico.
‘’Abbiamo posto molta attenzione all’aspetto green – dice - . Abbiamo una centralina energetica di nostra proprietà che serve l'hotel, un impianto fotovoltaico e una centrale di riscaldamento a cippato. Questo ha permesso di ridurre del 70 per cento le spese energetiche, garantendo la continuità della nostra attività in un angolo di montagna che non è Cervinia. Ma anche e soprattutto di ridurre le emissioni nocive in ambiente’’.