Nelle università piemontesi, così come lo scorso anno, le iscrizioni al corso di laurea in infermieristica sono meno dei posti messi a disposizione. Se nel 2024 erano 123 in meno rispetto ai posti disponibili, nel 2025 si evidenzia un ulteriore e preoccupante peggioramento. Sono infatti 190 in meno rispetto ai 1176 messi a disposizione. Una crisi profonda ormai acclarata che necessita di essere affrontata alla radice con azioni e investimenti importanti dichiara Francesco Coppolella, Segretario Regionale del Nursind, diversamente l’effetto determinerà gravi criticità sul nostro sistema sanitario in considerazione del fatto che le entrate compenseranno solo in minima parte le molte uscite. I servizi , seppur con importanti criticità, senza qualsiasi altra figura che sia costantemente presente continuano comunque a funzionare, senza gli infermieri invece rischiano di chiudere o non nascere proprio nel caso della riforma territoriale.
Mentre continuano ad essere più attrattive altre professioni sanitarie e stante le azioni intraprese si prevede per il futuro una meno preoccupante situazione per i medici che soffrono in modo particolare in alcune specialità, per gli infermieri nulla ancora si muove nel concreto. Certo un fenomeno globale , nazionale e quindi anche piemontese ma questo non giustifica non doversene occupare con determinazione mettendo in campo tutti gli strumenti possibili. Un focus dedicato a questo che metta in campo azioni e risorse lo chiediamo da tempo alla regione, non solo per attrarre i giovani ma anche per evitare fughe o dimissioni che peggiorano ulteriormente la situazione. Mentre i dibattito continua su temi certamente importanti si sta lasciando da parte quella che riteniamo essere una delle priorità più importanti conclude Coppolella. Alla base, sono molte le motivazioni. Le condizioni di lavoro e le responsabilità, il riconoscimento sociale, la mancata valorizzazione, lo stipendio e una difficile situazione di conciliazione lavoro/ famiglia vita privata.