Si è svolta in Collegiata la messa di San Biagio FOTO “Ogni ammalato porta a compimento la passione di Cristo per l'umanità”
“Mai come in questo periodo segnato dalla pandemia abbiamo capito che la vita è un dono da custodire e in quanto dono dobbiamo realizzarla secondo il progetto di amore che Dio ha su ciascuno di noi” . Lo ha detto ieri don Vincenzo Barone durante l'omelia in occasione della messa in onore del patrono dell'ospedale San Biagio. Il parroco ha ricordato che l'ospedale è il cuore pulsante della città e che i malati sono il tabernacolo vivente. “Noi ricordiamo Biagio – ha detto - per il miracolo di un fanciullo cui si era conficcata una lisca nella gola, ma Biagio è prima di tutto un martire che fatto della sua vita un dono. Occorre vedere nell'ammalato la presenza di Gesù. Ogni ammalato – ha detto - porta a compimento la passione di Cristo per l'umanità”.
La celebrazione, animata con i canti da don Nicola Salsa, era rivolta in particolare ai malati, ai medici, agli infermieri e ai volontari delle associazioni che prestano servizio in ospedale che solitamente si svolgeva nella cappella all'interno del nosocomio domese, ma che è stata spostata quest'anno nella chiesa principale, per consentire una maggior partecipazione di fedeli nel rispetto delle disposizioni anti-covid. Il parroco ha chiesto l'intercessione di San Biagio per i malati e per il superamento della pandemia. Sono seguite la benedizione della gola dall'altare in modo collettivo e l'invito a portare a casa un' immaginetta di San Biagio con una preghiera e l'olio Santo. Molti i fedeli tra presenti anche il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi e il comandante dei carabinieri di Domodossola Davide Lazzaro.