Fede e devozione intorno alla Madonna di Lourdes giovedì 11 a Domodossola per la Giornata mondiale del malato. Molta gente ha partecipato nel pomeriggio alla messa in Collegiata per chiedere alla Vergine una grazia per sé, per i propri cari o anche semplicemente per trovare la pace interiore in questo difficile momento segnato dalla pandemia. La messa è stata presieduta da don Vincenzo Barone, prima della Comunione il parroco, don Riccardo Zaninetti e don Nicola Salsa sono passati tra i fedeli, che desideravano ricevere l'amministrazione del sacramento degli infermi, ungendo loro le mani e il capo con un batuffolo di cotone imbevuto di olio santo
«Abbiamo bisogno dello sguardo della Vergine Maria -ha detto don Vincenzo Barone- quello che la Vergine ha affidato a Bernadette lo chiede anche a noi oggi, occorre riscoprire la vita sacramentale». Il parroco ha concluso esprimendo il desiderio di organizzare un pellegrinaggio a Lourdes quando le condizioni sanitarie legate alla pandemia lo consentiranno. Terminata la messa sono state distribuite ai fedeli come tradizione alcune primule e l'immaginetta della giornata mondiale del malato.
Al Sacro Monte Calvario di Domodossola, dove è presente una riproduzione della grotta di Lourdes, il freddo pungente non ha fermato giovedì sera un gruppo di pellegrini che aderendo all'invito dei padri Rosminiani è salito al Sacro Monte per la recita del rosario davanti alla grotta alle 20.30. Si è trattato di un intenso momento spirituale al termine del quale il rettore del Sacro Monte Michele Botto Steglia ha rivolto un saluto ai fedeli e citando un pensiero del Beato Rosmini ha detto: « La devozione a Maria Santissima è mirabile nel rasserenare l'animo ammalato, il benigno lume di questa nostra stella conforta in ogni pericolo».