È fallito ieri l’estremo tentativo di 'Progetto Vco', proposto nell’ordine del giorno respinto a fine seduta dalla maggioranza di 'Per la specificità del Vco', di “un ulteriore confronto con gli avvocati Scaparone e Dal Piaz, Consorzio rifiuti Vco, ConSerVco e rappresentanti della Provincia “per verificare la possibilità di una nuova proroga dell’ordinanza scaduta il 21 febbraio. “Al limite – ha la concluso la capogruppo Maria Rosa Gnocchi – gli avvocati ci dicano se ci sono i margini per un nuovo ricorso al Tar per guadagnare tempo in attesa di un’autorizzazione parziale per Ornavasso”.
“La misura è colma – ha replicato il presidente Arturo Lincio prima di leggere il parere della Regione, che ha sancito l'impossibilità di prorogare la chiusura di Prato Michelaccio-, ci sono state diverse interferenze per spingermi a violare la legge e a finire indagato dalla Procura della repubblica. A questo punto sono tentato di mandare tutta la documentazione in Procura. Decida la magistratura chi non ha fatto cosa”.
Marco Bossi, esprimendosi a nome della Lega, ha mosso un duro attacco a quanti – 5 Stelle, Giovani Democratici, Pd, il sindaco di Verbania Silvia Marchionini e la stessa minoranza consiliare – hanno cercato di attribuire a Lincio la colpa di un aumento della Tari Ha contestato la stima, contenuta nell’ordine del giorno della minoranza, di 700 mila euro du maggiori costi. Ha concluso ventilando l’ipotesi che la polemica sia strumentale ad un attacco nei confronti di Lincio: “Molti vorrebbero il suo posto” ora che il dissesto è stato evitato.
Gnocchi ha replicato: “Il nostro intento non era certo polemico, né di attacco al presidente. Cercavamo solo di trovare una soluzione condivisa. Consorzio rifiuti e ConserVco sono partecipati da tutti i Comuni, di ogni orientamento politico”.
“Sono basito per l’intervento di Gnocchi, cui rinnovo la stima personale – ha reagito Giandomenico Albertella -. Assistiamo da settimane ad attacchi strumentali. Si arriva addirittura a sostenere che la Provincia debba utilizzare i canoni idrici per pagare i maggiori costi. Da parte di chi, quand’era in maggioranza in Provincia e in Regione, non ha fatto nulla per farli arrivare”.
Da Mauro Tiboni è arrivato un invito ad Albertella ad abbassare i toni: “In questo consesso nessuno ha mai alzato i toni e mosso attacchi personali. C’è sempre stato il massimo rispetto. Forse, come Provincia, abbiamo mancato nel dialogo coi sindaci. Dovremo rimediare e magari trovare una soluzione condivisa”.
Alla fine è passato l’ordine del giorno della maggioranza di solidarietà al presidente al presidente e al suo operato, di ritorno “al mittente” degli attacchi, di disponibilità della Provincia a trovare una soluzione. In chiusura l’invito al Consorzio rifiuti a trovare una soluzione.