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Anzasca | 20 marzo 2021, 18:20

Macugnaga, i lupi sbranano uno stambecco nei pressi di Pecetto

Caprioli e camosci dell’Oasi Faunistica di Macugnaga ne hanno già fatto le spese, fra poco sarà la volta di questi ungulati?

Macugnaga, i lupi sbranano uno stambecco nei pressi di Pecetto

Siamo oramai in primavera anche se il clima resta decisamente invernale. La neve lascia il posto ai primi verdi fili d’erba e, come ogni anno, gli stambecchi dell’Oasi Faunistica del Monte Rosa scendono fino al limitare delle case di Pecetto.

Il primo stambecco è stato filmato da Giuliana Colombo Canavesi e si aggirava tranquillo poco distante dal centro abitato. Si aggirava indisturbato, poi sono arrivati i lupi e dello stambecco restano solo i macabri resti.

Il dibattito resta aperto. Come sempre, due gli schieramenti quello pro lupo e quello pro animali da difendere. Cosa potrà succedere quando dalle rocce inaccessibili ai lupi scenderanno a valle decine di stambecchi per brucare la prima erba verde? Potrebbe essere una strage: lo stambecco non conosce il lupo e i lupi sono ormai elemento stanziale dei boschi e pascoli ai piedi del Monte Rosa.

La reintroduzione degli stambecchi nell’Oasi Faunistica del Monte Rosa è stata promossa ed attuata dalla Sezione Cacciatori di Macugnaga. I primi esemplari sono stati portati dal Parco Nazionale del Gran Paradiso nel maggio 1969 e grazie a quella prima immissione, a cui ne seguirono altre, i cacciatori macugnaghesi hanno favorito il ritorno dello stambecco sulle Alpi Pennine.

L’Oasi Faunistica di Macugnaga ha oltre mezzo secolo di vita. Istituita nel 1969, con decreto dell'allora Ministero dell'Agricoltura e Foreste, su una superficie di 2750 ettari sul versante orientale del Monte Rosa, è compresa nella zona che va dal canalone Marinelli al canale di Isella. Al suo interno sono presenti stambecchi, camosci, cervi, caprioli, marmotte e le altre specie selvatiche tipiche della montagna. In questo territorio è stato più volte visto e fotografato anche il Gipeto. Ma ora ci sono i lupi. Caprioli e camosci ne hanno già fatto le spese. 
Fra poco sarà la volta degli stambecchi?


Walter Bettoni

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