Si celebra oggi, 22 marzo la Giornata Mondiale dell’Acqua. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 ha l'obiettivo di richiamare l’attenzione sull’importanza vitale dell’acqua e degli habitat acquatici, promuovendo la gestione sostenibile delle risorse idriche e per sensibilizzare l'opinione pubblica sullo stato critico dell'acqua nel periodo in cui viviamo. Si stima che ad oggi circa 2,2 miliardi di persone al mondo non abbiano accesso all'acqua potabile.
L'Istat -come riporta il Corsera- quantifica la media del consumo degli italiani intorno ai 245 litri al giorno. Ed è del del 40% la dispersione dell’acqua immessa, ovvero della quantità che si perde a causa del cattivo funzionamento delle reti idriche.
Nel nostro Paese, secondo l'Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) ad oggi mancano 5 miliardi di metri cubi d'acqua rispetto a 50 anni fa. Il problema principale è legato, appunto, alla dispersione della rete idrica nazionale.
Coldiretti sottolinea come la siccità rappresenti l'evento climatico avverso più rilevante per l'agricoltura italiana, con danni stimati in media in un miliardo di euro all'anno. "Nonostante i cambiamenti climatici -sottolinea Coldiretti- l'Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l'11%".
Per Confagricoltura "occorre mettere mano con urgenza all'intera rete idrica nazionale, visto che dopo trent'anni di abbandono è in pessime condizioni". In particolare sottolinea che le priorità sono quelle di "costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell'acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata".