Le 18,18 del 18 giugno 2021 un momento che rimarrà nella storia della città. Il vescovo Monsignor Franco Giulio Brambilla, con il sindaco Lucio Pizzi e gli assessori Daniele Folino e Franco Falciola hanno tagliato il nastro dello storico Palazzo San Francesco per aprire al pubblico dopo 40 anni i civici musei Gian Giacomo Galletti. Un momento emozionante, reso solenne dalla benedizione del parroco don Vincenzo Barone e con la presenza del vescovo e subito dopo allietato dalle note della banda cittadina. Il patrimonio museale, che è stato restituito ai domesi e agli ossolani, renderà la città ancor più appetibile ai turisti. La presenza del vescovo è da legare in particolare al fatto che il piano terra del palazzo, fino al 31 dicembre, accoglie la mostra “Incanto e disincanto. La forza delle idee”. Con alcune opere prestate dalla diocesi di Novara.
“L'Ossola è stato il mio primo amore- ha detto il vescovo durante la presentazione in piazza Mercato - da qui è partita la mia prima visita pastorale della diocesi. Torno volentieri. Un augurio per questa realizzazione che rimarrà nella storia della città. L'Ossola merita di essere visitata non solo per il turismo, per il sasso e la gastronomia, ma perchè è un grande percorso d'arte – ha detto il vescovo - che ha qui uno dei suoi gioielli. Sono contento che a fare da corona a questa inaugurazione ci siano queste otto opere di San Francesco, tre della diocesi , sono opere che dicono del genio italiano e della figura di San Francesco. Quando vedrete queste opere capirete che il genio italiano è capace di far trapelare una spiritualità profonda”.
Prima del vescovo sono intervenuti a parlare dei lavori per il nuovo allestimento museale il sindaco Lucio Pizzi, l'assessore Daniele Folino, il presidente dell'associazione Ruminelli Antonio Pagani e il curatore dei musei civici Antonio D'Amico. Nelle prime file le autorità civili e militari e quelle religiose, poi il corteo si è spostato al Palazzo per il taglio del nastro e la visita.
Al piano terra vi è la mostra su San Francesco e alcuni ritratti del fondatore Gian Giacomo Galletti, il primo piano ospita il museo di scienze naturali e il secondo la Pinacoteca, la sezione archeologica, quella sacra e una parte è dedicata alla grafica.
“Oggi per la nostra città – ha detto il sindaco – è una giornata che non potremo dimenticare. L'inaugurazione arriva dopo oltre un anno di emergenza pandemica che ci ha portato a riscoprire i piccoli borghi, di cui il nostro capoluogo ossolano è un esempio meraviglioso”.
Antonio D'Amico, emozionato, ha ringraziato il sindaco e gli assessori, i dipendenti comunali, le maestranze che hanno operato i restauri e ha tenuto a precisare che “i musei da oggi si aprono alla città e abbattono i muri per accogliere tutti coloro che vorranno lasciarsi entusiasmare dall'arte e dalla cultura, perchè qui ognuno troverà qualcosa che gli appartiene”.