L'istruzione resta sempre al centro dell'attenzione dei sindacati: FLC CGIL, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e GILDA UNANMS, a proposito, hanno organizzato un presidio di protesta andato in scena questo pomeriggio davanti all'Ufficio scolastico regionale di corso Vittorio Emanuele II 70 a Torino. La manifestazione aveva l'obiettivo di dimostrare uno “stato di agitazione” a fronte degli scarsi investimenti sulla scuola riservati dalla Legge di Bilancio.
“Sciopero imminente”
Le sigle sindacali scese in strada hanno giudicato del tutto infruttuoso l'incontro con il Governo avvenuto oggi a Roma: “La conciliazione - sottolinea la segretaria regionale di FLC CGIL Luisa Limone – non ha avuto buon esito perché non sono state fatte proposte concrete, andando avanti di questo passo lo sciopero sarà inevitabile. Gli scarsi investimenti stanno avendo conseguenze pesanti sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, sugli aumenti, sugli allievi più fragili e sul riconoscimento della professionalità del personale ATA. Per quanto riguarda quest'ultima categoria, inoltre, la mancata proroga oltre il 30 dicembre del contratto Covid farà perdere il lavoro a migliaia di persone mettendo in grande difficoltà le scuole ancora in emergenza pandemica”.
“Stipendi inferiori di 400 euro rispetto al resto d'Europa”
Per argomentare la propria tesi, i manifestanti comparano il caso italiano a quello degli altri paesi europei: “L'aumento medio - dichiara Franco Alianiello di SNALS CONFSAL – proposto per tutto il personale scolastico è in media di soli 15 euro, ben lontano dalle cifre a 3 zeri concordate mesi fa. In Italia lo stipendio è di 400 euro inferiore rispetto agli altri paesi europei e la spesa per l'istruzione, rispetto al PIL, è una delle più basse tra i paesi OCSE. Come se non bastasse, assistenti amministrativi con almeno 10 anni di esperienza nella funzione di direttori non hanno la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici perché non laureati: per quelli con almeno 3 anni di servizio chiediamo la possibilità di farlo”.
“Meno burocrazia”
A chiedere una riduzione di burocrazia è invece GILDA UNAMS, sigla che rappresenta in particolare gli insegnanti: “Chiediamo - commenta il vice-coordinatore provinciale Giuseppe Giunta – di far ripartire i concorsi abilitanti e la possibilità di conseguire la specializzazione sul sostegno per i docenti che hanno oltre 3 anni di servizio, con un relativo alleggerimento delle procedure amministrative soprattutto sulla