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Villadossola | 19 marzo 2022, 19:00

“Conservare una parte del capannone ex Sisma come memoria storica”

La proposta dei comitati di quartiere è creare uno spazio che racconti la storia della siderurgia in Ossola

“Conservare una parte del capannone ex Sisma come memoria storica”

Mantenere un pezzo del caratteristico capannone dell'ex stabilimento Sisma come memoria per le future generazioni, attraverso la creazione di uno spazio che racconti la storia della siderurgia in Ossola.

A chiederlo a gran voce sono i presidenti dei comitati di quartiere Villa Alta Pier Giorgio Barbetta, Villa Nord Walter Agnesa e Villa Sud Maurizio Perna. “Radere al suolo e distruggere tutto senza conservare alcuna memoria sarebbe un grosso torto fatto alla città – dice Pier Giorgio Barbetta – e priverebbe le nuove generazioni di una seppur minima testimonianza della nostra storia, dopo che altre realtà industriali sono state cancellate”.

I rappresentanti dei quartieri venerdì hanno citato come esempio di realtà industriali demolite la Pietro Maria Ceretti e prima ancora lo jutificio Sasa; hanno auspicato che fosse mantenuta una porzione limitata di circa 700 metri quadri di un caratteristico capannone ex Sisma, situato in una posizione decentrata, che risulterebbe collegata con un sottopasso esistente alla superficie già demolita sul lato opposto ex laminatoio 250.

Il loro appello era già stato rivolto al sindaco Bruno Toscani, il quale ha presentato la richiesta alla proprietà, che non sarebbe intenzionata ad accoglierla in quanto in contrasto con i piani di recupero dell'area e per problemi di bonifica e adeguamento alle norme di sicurezza. “Intendono concedere – ha spiegato Barbetta – la palazzina uffici che però risulta un fabbricato anonimo per niente rappresentativo delle caratteristiche ambientali dello stabilimento”.

La conservazione della testimonianza dell'ex Sisma, secondo i comitati di quartiere, può, se valorizzata, essere inserita in un progetto di sviluppo per il territorio. “Questi edifici rendono bene l'idea di quali fossero gli ambienti di lavoro, gli spazi dove avvenivano i processi tecnologici- della produzione - aggiunge Barbetta - e possono ospitare memorie storiche”. I comitati immaginano per questa porzione di ex stabilimento un centro di documentazione riguardante gli stabilimenti e la creazione di un percorso sulla storia della siderurgia in Ossola .

“Sicuramente il progetto comporterebbe – spiega Adriano Sarazzi , un componente del Comitato di quartiere Villa Alta – per la necessaria bonifica e messa in sicurezza e ristrutturazione ma si tratta di risorse che si potrebbero reperire in futuro. Per ora occorre evitare che tutto venga demolito. Poi si penserà a reperire i fondi”. I comitati sperano che il loro appello non cada nel vuoto e venga accolto al più presto anche da altri enti, associazioni e scuole e che l'argomento diventi dibattito pubblico. A sostegno della proposta l'antropologo Luca Ciurleo ha dato la propria disponibilità a divulgare una sua ricerca sui cambiamenti delle città che aveva svolto in un convegno della Società Italiana di antropologia applicata portando, con il collega Samuel Piana, gli esempi di Villadossola, Omegna e Torino.

 

 

Mary Borri

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