Il Vco è l’area in cui i turisti che scelgono il Piemonte come luogo delle loro vacanze si fermano di più (nella foto, una veduta del lago scattata a Premeno). I visitatori si fermano in media 2,79 giorni, ma ci sono differenze notevoli tra i vari distretti.
Sui “nostri” laghi, infatti, che primeggiano, il dato è superiore agli altri e si attesta a 3,53 giorni. Seguono le Atl di Torino e provincia (2,78), Cuneo (2,68), Biella-Valsesia-Vercelli (2,51), Alessandria (2,24) e Novara (2,23). Chiude un po’ a sorpresa, così come riporta il quotidiano Repubblica, la zona di Langhe, Roero e Monferrato, con 2,19 giorni medi. Obiettivo dell’amministrazione Cirio, alla luce di questi dati, è fare in modo che la permanenza media in Piemonte superi i tre giorni, come avviene già nel solo Verbano Cusio Ossola, dove il mix laghi-monti risulta, a quanto pare, vincente.
Che il nostro territorio faccia da traino al settore, d’altronde, è noto da tempo. Gli operatori ora chiedono di mettere in moto nuove iniziative in grado di attrarre italiani e stranieri. Secondo i Consorzi “dobbiamo creare pacchetti che offrano esperienze in altre zone della regione”. Città d’arte, enogastronomia, eventi: il Piemonte può oggettivamente offrire molto. Il distretto dei laghi presieduto da Francesco Gaiardelli punta sull’esperienza digitale, rinnovando la piattaforma dell’ente come mezzo per “fare marketing”, mentre torna in versione nuova il voucher -vera e propria “stampella” per tutti- che offre pernottamenti pagati da Regione e strutture. Quattro notti in hotel al prezzo di due è la proposta per far ripartire il settore dopo l’emergenza. Tra il 2020 e il 2021, va ricordato, sono stati venduti 53.665 voucher vacanza, grazie a un investimento da 6,5 milioni di euro, con ricadute che l’assessore Vittoria Poggio stima in 50 milioni. Per il 2022 le risorse disponibili sono più limitate: 1,2 milioni.
“Gli interventi della Regione sono utili, ma alla fine dobbiamo essere noi, anche se fiaccati dalla pandemia, a migliorare sempre di più la nostra capacità di accoglienza”, così un albergatore del lago Maggiore a VcoNews. Lo stesso, pur evidenziando che la carenza di personale (cuochi e camerieri in particolare) è reale, invita tutti i colleghi a “rispettare le formule contrattuali del settore” per ridare fiducia ai giovani. Che altrimenti, scriviamo noi, magari scelgono il reddito di cittadinanza.