Unire forze ed esperienze per una sempre più efficace azione di soccorso. E’ questo l’obiettivo a cui intendono traguardare gli attori deputati a gestire le operazioni di ricerca in montagna e, in particolare, in Val Grande, che si sono ritrovati oggi pomeriggio presso la sede dell’Ente Parco per ragionare sui prossimi passi da compiere insieme.
“Come Parco continuiamo a promuovere la fruizione dell’area protetta ma – ha spiegato il presidente del Parco Nazionale della Val Grande, Luigi Spadone – occorre una maggiore comunicazione anche sui potenziali pericoli: il rischio zero non esiste”. E proprio partendo da questi assunti diventa fondamentale la prevenzione. “Questo incontro di oggi rappresenta una duplice occasione di interscambio: prima per parlare del recente intervento in Val Grande (col salvataggio di un escursionista svizzero, ndr) dove tutto si è alla fine risolto bene e poi per porre l’accento sul fatto che occorre “educare alla consapevolezza” nell’andare in montagna” ha sottolineato il tenente Colonnello dei Carabinieri Forestali del Parco, Andrea Baldi.
“In autunno organizzeremo un’esercitazione congiunta tra tutti i gruppi” ha detto dal canto suo Matteo Gasparini, responsabile della Decima delegazione Valdossola del Cnasas. Pierpaolo Riva, del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Verbania ha sottolineato l’importanza della pianificazione preventiva quando si intende organizzare un’escursione in Val Grande, una zona “dove i pericoli si moltiplicano rispetto al più classico ambiente montano poiché non appena usciamo dai sentieri le insidie possono presentarsi”, da qui l’importanza “di utilizzare anche le moderne tecnologie, offerte ad esempio dal Gps”.
D’altra parte la Val Grande e, più in generale, l’ambiente montano sono oggigiorno sempre più frequentati. “Fino a qualche anno fa andavi ad esempio in falesia ed incontravi sempre la stessa gente, ci si conosceva tutti: oggi non è più così e quindi sulla frequentazione della montagna e della Val Grande occorre davvero investire sempre di più nella prevenzione delle situazioni di pericolo perché la platea di fruitori si è notevolmente allargata e non sempre ci si approccia a questi mondi con la necessaria preparazione” ha evidenziato il maresciallo del Sagf della Guardia di Finanza, Stefano De Luca. “Noi non siamo deputati direttamente ad intervenire nelle operazioni di soccorso in montagna ma – ha detto infine Francesco Cotti, presidente del Coordinamento territoriale del volontariato di Protezione Civile del Verbano Cusio Ossola – continuiamo a metterci a disposizione per fare squadra, con uomini e mezzi”.