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Attualità | 29 novembre 2022, 19:30

L'autoscala del pompieri ultimo segno di un'Ossola dimenticata

La valle la chiese nel 1975, quando in Vigezzo morirono 17 persone per le fiamme all'albergo Excelsior: dopo 47 anni il mezzo è 'volato' altrove

L'autoscala del pompieri ultimo segno di un'Ossola dimenticata

In Italia si vive sempre come in un perpetuo gioco dell’oca: prima o poi, quando sei a metà percorso, torni alla casella di partenza.

Gli esempi sono tanti, ma partiamo dall’ultimo: la mancanza di un’autoscala al distaccamento di Domodossola dei vigili del fuoco. Autoscala non nuova. ma ereditata da Verbania e ora dirottata su altri comandi in giro per la Penisola. Una specie di prestito, che intanto penalizza ancora una volta l’Ossola. Che ha sette valli – cosa che spesso si dimenticano a Roma e Torino – e quindi particolari situazioni ramificate di pericolo.

Dicevamo che si torna al punto di partenza perché qui si va al 1975. Quando un grosso incendio causò una tragedia in Valle Vigezzo: la distruzione dell'Albergo Excelsior di Santa Maria Maggiore con ben diciassette vittime tra i clienti. ‘’Una delle pagine più buie del nostro Comune", disse durante uno degli anniversari della tragedia il sindaco di Santa Maria Maggiore, Claudio Cottini.

In quella tragica occasione l’intervento dei vigili del fuoco fu difficile: non avevano un’autoscala per raggiungere i piani alti dell’albergo.

Iniziò una lunga battaglia e l’Ossola, molto dopo, ebbe l’autoscala. Ma la presenza del mezzo è stata altalenante per questioni interne all’organizzazione dei vigili del fuoco, con i vertici che hanno lasciato spesso la valle priva di questo mezzo, pur di soddisfare altri comandi. Segno di un territorio che conta poco ma è molto visitato quando i politici fanno i loro giri preelettorali. 

Ma non è il solo caso di un’ emarginazione della valle. Potremmo ricordare la chiusura assurda della Polizia stradale di Domodossola in una zona che ha due strade internazionali. Nel silenzio assordante dei politici del nostro territorio. 

Poi c’è la stazione internazionale di Domodossola, che ancora nel 2022 non ha uno scivolo per permettere alle persone disabili di raggiungere i binari, mentre la vicina Briga ha scivoli in ogni angolo della stazione. C’è un ascensore (da tempo rotto) che collega la Vigezzina al secondo e terzo binario, ma gli altri binari ne sono privi. Ma non solo Trenitalia non ci ascolta. Basta pensare anche ad Anas che da anni deve fare lavori - che continua a rimandare - su alcune strade o in gallerie dichiarate pericolose dalle commissioni europee.

Per non parlare della Regione, in chiara amnesia da tempo, che non si ricorda che qui nel Vco dovrebbe garantire una sanità decente ma che si scorda cosa promette: prima l’ospedale unico, poi due strutture, prima un nosocomio a Piedimulera, poi a Ornavasso, a Domodossola e ora chissà cos’altro. Ne volete sapere di più: aspettate la prossima campagna elettorale. 

Renato Balducci

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