Millecinquecento mutuati senza medico a Cannobio, che pure è località in posizione per così dire agiata. Nessun medico a Formazza, tanto che i residenti sono costretti a ricorrere al medico che c’è a Baceno, 24-25 minuti d’auto su strade di montagna. Se stai bene non è un problema, ma se stai male lo diventa.
Perché parliamo di sanità nel Vco? Semplicemente perché è uno degli argomenti per agganciarci al discorso della aree interne che hanno sofferto di un progressivo spopolamento negli ultimi decenni. Territori distanti dalle città, dove le opportunità di lavoro sono meno frequenti e anche i servizi sono notevolmente diminuiti. Con i disagi di chi abita.
Openpolis ha di recente tracciato in quadro dello spopolamento delle cosiddette ‘’aree interne’’, zone che si trovano in contesti montani o isolani dove la rete di infrastrutture, collegamenti e servizi non c’è. Zone che diventano meno vivibili, costringendo molte persone a traslocare altrove, dove i servizi sono a portata di mano.
Questo porta ampie aree del paese al progressivo spopolamento che ha caratterizzato molti comuni periferici, fin dal dopoguerra.
‘’Dal 1951 a oggi, la popolazione nei comuni periferici si è registrato un crollo negli ultimi 70 anni, rispettivamente del 17,7 e del 26,4%. Ovvero da 6,7 milioni di abitanti censiti agli inizi degli anni ’50 a 5,4 settant’anni’’ scrive Openpolis. E la tendenza è proseguita anche negli ultimi anni. ‘’Dal 2011 a oggi – si legge sul report di Openpolis - la popolazione in Italia è rimasta stabile sui 59 milioni e mezzo di residenti (+0,35%). I poli sono aumentati del 2,5%, gli hinterland sono rimasti stabili (+0,3%), mentre i comuni interni hanno visto un calo in proporzione alla loro distanza dai servizi. In quelli intermedi, dove si impiegano tra 27 e 40 minuti per raggiungere il polo più vicino, il calo è stato dell’1,9% rispetto agli abitanti censiti nel 2011. Quelli periferici, dove servono tra 40 e 67 minuti, hanno visto la popolazione ridursi del 3,8%. Nei comuni ultraperiferici i residenti sono il 4,5% in meno del 2011. Si tratta dei territori più remoti, situati ad almeno 67 minuti di distanza dai poli’’.
Nella tabella che abbiamo fatto alcuni esempi di spopolamento nelle aree periferiche del Vco, con alcuni , ma pochi, casi in cui invece la popolazione è cresciuta. Mosche bianche in un panorama, purtroppo, di radicali cali di popolazione. Come il caso in Ossola di Bognanco che ha perso in quasi 70 anni il 78,48 per cento della popolazione, seguito da Trasquera (-75,11), del verbano con oltre il 75 per cento di Gurro, Intragna, valle Cannobina o il Cusio con oltre il 64,94 per a Massiola e Loreglia 61,67.
- Comune 1951 2019 %
- Antrona Schieranco 833 406 -51,26%
- Borgomezzavalle 707 300 -57,57%
- Montescheno 758 377 -50,26%
- Formazza 732 445 -39,21%
- Premia 1128 543 -51,86%
- Baceno 1140 888 -22,11
- Crodo 1611 1394 -13,47%
- Varzo 2964 1996 -32,66%
- Trasquera 691 172 -75,11%
- Macugnaga 997 538 -46,04%
- Ceppo Morelli 855 296 -65,38
- Vanzone con San Carlo 724 386 -46,69%
- Bannio Anzino 1026 456 -55,56%
- Calasca-Castiglione 1468 594 -59,54%
- Bognanco 855 184 -78,48%
- Druogno 958 1052 +9,81%
- Santa Maria Maggiore 1205 1280 + 6,22%
- Malesco 1371 1369 -0,15%
- Craveggia 949 760 -19,92%
- Villette Piemonte 365 261 -28,49%
- Toceno 579 718 +24,01%
- Re 947 697 -26,40%
- Arola 364 236 -35,16%
- Caprezzo 270 170 -37,04%
- Cesara 704 590 -16,19%
- Cossogno 1163 667 -42,65%
- Gurro 818 189 -76,89%
- Valle Cannobina 1966 478 -75,69%
- Intragna 441 110 -75,06%
- Loreglia 586 224 -61,77%
- Quarna Sopra 514 251 -51,17%
- Quarna Sotto 765 375 -50,98%
- Valstrona 1726 1211 -29,84%
- Massiola 348 122 -64,94%
- Loreglia 586 224 -61,67%