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Attualità | 30 maggio 2023, 16:12

Val d'Ossola come Livigno? Approvato un ordine del giorno di Preioni per chiedere l'istituzione della Zona Franca VIDEO

“L’impegno che chiediamo con forza a questa giunta è di accogliere la nostra proposta e avviare un iter per abbassare il gap salariale dei lavoratori del Vco rispetto a quelli svizzeri”

Val d'Ossola come Livigno? Approvato un ordine del giorno di Preioni per chiedere l'istituzione della Zona Franca VIDEO

Via libera alle proposte della Lega per istituire due Zone Franche per il rilancio della Valle di Susa e della Val d’Ossola.

Approvati gli Ordini del giorno presentati dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e dal capogruppo della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni per l’istituzione di due Zone Franche in Valle di Susa e in Val d’Ossola.

“Come Lega vogliamo rivendicare l’istituzione di una Zona Franca anche in Val d’Ossola. Negli anni, tutto l’arco alpino è stato di fatto tutelato, vuoi con le Regioni autonome o le Province a statuto speciale o appunto con l’istituzione di Zone Franche come a Livigno, mentre la Val d’Ossola continua a patire un gap importantissimo, innanzitutto con la vicina Svizzera” spiega Preioni.

“Il reddito medio di un cittadino elvetico è infatti di 81mila franchi, contro i nostri 23mila euro: è quini comprensibile che un operaio, un infermiere o un altro lavoratore specializzato sia invogliato ad andare a lavorare oltreconfine, andando però a impoverire irrimediabilmente il nostro tessuto produttivo. A questo poi si aggiunge il fatto che la Val d’Ossola, come la Valle Anzasca, la Valle Antrona e la Val Bognanco, si trovi in un’area interna che nei decenni ha conosciuto un progressivo spopolamento” aggiunge l'esponente leghista ossolano.

“L’impegno che quindi chiediamo con forza a questa giunta - ha concluso Preioni - è di accogliere la nostra proposta di istituire una Zona Franca in Val d’Ossola e avviare un iter come quello già intrapreso per il riconoscimento dello status di Zona Economica Speciale, con riduzioni fiscali per abbassare il gap salariale dei lavoratori del Vco rispetto a quelli svizzeri. Con la Zona Franca, infatti, non si pagherebbe più l’Iva, garantendo un’attrattività simile a quella che ha già fatto le fortune di Livigno e andando a rimodulare la pressione fiscale sul modello di quella elvetica, dove non supera il 25%” conclude Preioni.

Redazione

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