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Cultura | 12 giugno 2023, 16:06

Casinò di Sanremo: la storia dell’antica sala da gioco del nostro territorio

Casinò di Sanremo: la storia dell’antica sala da gioco del nostro territorio


Il gioco vanta una tradizione molto importante in Italia. Anche se oggi le principali sale si trovano nelle Americhe, c’è stato un tempo in cui avventori di tutto il tempo si recavano nello Stivale per divertirsi al tavolo verde. Per lungo tempo il Casinò di Venezia ha goduto della nomea di casa da gioco più antica di sempre, ma di fatto il punto di riferimento principale all’alba del XX secolo veniva individuato nel Casinò di Sanremo. Ideato dall’architetto francese Eugène Ferret, l’edificio fu progettato per ospitare anche eventi di spettacolo e intrattenimento, così da garantire un’attrattiva considerevole anche per chi veniva da fuori. Si trattò di un periodo particolarmente florido per la città ligure, che tra gioco e turismo non presentava certo problemi economici.

Inizialmente il casinò aveva il nome di “Kursal” e non tardò a balzare agli onori della cronaca per episodi alquanto singolare, come l’assassinio del dott. Andrea Fileti, avvenuto in circostanze ancora oggi poco chiare. Il casinò è servito più volte anche da teatro ed era gestito alla stregua di un circolo privato. Il successo dell’attività non fu subito palese e i primi croupier venivano reclutati prevalentemente all’estero, soprattutto in Belgio, dove era presente un’apposita scuola di formazione.

Solo in un secondo momento i sanremesi avrebbero avviato una loro tradizione peculiare tra gli addetti ai lavori. Al giorno d'oggi avanzano le piattaforme di gioco virtuale che offrono i giochi tradizionali delle sale fisiche in formato completamente digitale, a volte anche in video come nel caso del casinò live con croupier, ma l’esperienza dal vivo rimane pur sempre impareggiabile per gli appassionati. Anche negli ultimi anni, infatti, il Casinò di Sanremo sta risultando molto popolato.

Le prime noie nacquero durante il ventennio fascista, perché per diverso tempo il gioco fu addirittura bandito, finché non fu concesso di praticarlo legalmente nel Casinò Municipale, così da non perdere terreno nei confronti della Costa Azzurra. Sanremo ha ospitato così elementi di spicco della cultura dell’epoca, dal compisitore Pietro Mascagni al poeta e critico letterario Francesco Pastonchi, passando per il celebre Luigi Pirandello. Nel casinò non si pensava solo a giocare, motivo per il quale la struttura fu ben presto rimaneggiata con l’aggiunta di un paio di cupole ai lati e della Sala Cinquecento. Era al primo piano, comunque, che stazionavano le sale piene zeppe di tavoli da gioco, pronti per organizzare partite alle attrazioni italiane, americane o francesi.

La lunga storia del Casinò di Sanremo ha dato spazio anche a credenze e superstizioni curiose. In pochi entrano dall’ingresso principale, perché si dice che porti sfortuna. Al contrario, toccare il piede della statua della Cica Cica avrebbe effetti benevoli. Non mancava, ovviamente, chi evitava di giocare determinati numeri alla roulette. Oggi le sale annoverano anche stanze Privé pensate per tornei o eventi. Figurano inoltre 3 bar e 2 ristoranti interni. Insomma, tutto ciò che serve per far trascorrere il tempo in allegria, con tutti i comfort del caso. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, il Casinò di Sanremo fu chiuso direttamente dal Ministero dell’Interno nel 1940. La riapertura avvenne solo il 31 dicembre 1945. Negli anni a venire ci pensò così il Festival della Canzone italiana, oggi di stanza all’Ariston, a contribuire a riportare in alto il nome del casinò.

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