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Attualità | 02 luglio 2023, 12:00

Scatta il 'quasi' obbligo di avere una casella di posta elettronica certificata (Pec)

Servirà per ricevere multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali, detrazioni fiscali e altre notifiche della Pubblica Amministrazione

Scatta il 'quasi' obbligo di avere una casella di posta elettronica certificata (Pec)

A partire dal 6 luglio, avere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) diventerà quasi obbligatorio, soprattutto per ricevere comunicazioni importanti come multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali, detrazioni fiscali e altre notifiche della Pubblica Amministrazione. Questo rappresenta un passaggio fondamentale per dire addio alle tradizionali raccomandate e snellire e velocizzare la comunicazione tra i cittadini e l'amministrazione pubblica, grazie all'Indice nazionale dei domicili digitali (INAD).

La PEC, ovvero la Posta Elettronica Certificata, è un servizio di posta che garantisce la certificazione delle comunicazioni digitali. In Italia, è diventata estremamente importante per garantire uno scambio sicuro di documenti ed email, fornendo la prova dell'invio e della ricezione di un messaggio. Ogni messaggio inviato tramite PEC è dotato di firma digitale e di un certificato che ne garantisce l'autenticità. Questa iniziativa mira a facilitare il dialogo tra i cittadini e l'amministrazione, superando le lunghe attese e le mancate consegne. Grazie alla validità legale della PEC, qualsiasi forma di comunicazione effettuata tramite questo mezzo acquisisce valore legale.

Il processo di transizione verso l'uso della PEC sarà graduale. Fino al 30 novembre, i cittadini meno digitalizzati potranno ricevere gli atti notificati dalla Pubblica Amministrazione sia in forma cartacea che digitale. Multe, raccomandate e avvisi provenienti dalle amministrazioni saranno inviati anche in formato cartaceo ai destinatari privi di domicilio digitale, che non abbiano ancora completato la notifica tramite l'accesso alla piattaforma digitale. Questa disposizione mira a garantire la piena inclusione di coloro che non hanno ancora adottato la PEC come domicilio digitale.

A partire dal 6 giugno è stato introdotto l'Indice nazionale dei domicili digitali (INAD), un registro nazionale in cui i cittadini possono registrare un indirizzo PEC utile per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla pubblica amministrazione. Questo recapito digitale consente di ricevere in tempo reale le informazioni con valore legale da parte della Pubblica Amministrazione, semplificando l'accesso alla documentazione in un unico luogo digitale. Dal 6 luglio 2023, le pubbliche amministrazioni utilizzeranno il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valore legale. Il registro dell'INAD sarà liberamente consultabile da chiunque acceda all'area pubblica del sito, inserendo semplicemente il proprio codice fiscale.

Redazione

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