E’ fatta! Il Comune di Bannio Anzino ha acquistato Villa Lancia, che sorge in una conca verdeggiante al confine tra Anzasca e Valsesia. Qui da anni sono visibili i resti delle mura di villa Lancia, o Aprilia, immobile che venne realizzato nel 1908 vicino allo splendido lago di Baranca.
La villa è da sempre appartenuta alla famiglia Lancia, che ribattezzarono la villa in‘’Aprilia” quando decisero di realizzare questa nuova casa-vacanza estiva in montagna.
Abbandonata e destinata a logorarsi per il passare del tempo, è stata acquistata ora dall’amministrazione comunale banniese. Il Comune di Bannio lo ha fatto per usucapione. Pensa di metterla in sicurezza e renderla un osservatorio astronomico o un laboratorio.
«Circa 5 anni fa avevo avuto contatti con la famiglia Lancia – dice Pierfranco Bonfadini, sindaco di Bannio Anzino – e siamo arrivati assieme a questa soluzione perché ritenevamo valesse la pena valorizzare questa testimonianza così particolare, che è anche meta di escursionisti, molti dei quali stranieri» dice il sindaco che ricorda come «da decenni l’amministrazione comunale si fa carico della manutenzione della villa, anche per eliminare eventuali pericoli. Salvaguardando la villa».
Intanto il Comune ha ricevuto mezzo milione di fondi europei per allungare la strada che porta sotto il colle d’Egua (2239 metri).
Costruita nel 1908 la villa venne distrutta nel 1944: incendiata dai partigiani che non volevano diventasse un avamposto tedesco.
«Sì, l’idea è di farci un osservatorio – spiega Bonfadini - , qualcosa che possa essere diverso dal solito rifugio di valle. L’importante è recuperare almeno parte dell’edificio. Ora occorrerà trovare i fondi necessari. Abbiamo già avuto contatti con una docente di una Università degli Stati Uniti e con una ragazza che aveva fatto una tesi proprio su villa Aprilia e sul suo riutilizzo come laboratorio».
L’intenzione è coinvolgere il Consorzio che gestisce i pascoli della val Baranca.