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Cronaca | 20 settembre 2023, 09:25

E' morto Gianni Vattimo, filosofo e attivista piemontese per i diritti lgbt: aveva 87 anni

Era ricoverato all'ospedale di Rivoli. Negli ultimi giorni il compagno, Simone Caminada, aveva denunciato le sue condizioni in peggioramento

E' morto Gianni Vattimo, filosofo e attivista piemontese per i diritti lgbt: aveva 87 anni

È morto Gianni Vattimo, filosofo e attivista per i diritti lgbt. Era ricoverato all'ospedale di Rivoli e negli ultimi giorni, come diffuso anche tramite social dal compagno Simone Caminada, le condizioni del teorico del Pensiero debole erano peggiorate.

Tra i più noti filosofi italiani e trai massimi esponenti della filosofia ermeneutica a livello mondiale, tradotto in varie lingue, studioso e originale prosecutore del pensiero di Martin Heidegger, Vattimo ha teorizzato l'abbandono delle pretese di fondazione della metafisica e la relativizzazione di ogni prospettiva filosofica, diventando così il maestro del "pensiero debole" a livello internazionale.

Una lunga carriera

Nato a Torino il 4 gennaio 1936, Vattimo è stato allievo di Luigi Pareyson, assieme a Umberto Eco con cui ha condiviso amicizia e interessi, laureandosi in filosofia nel 1959 all'Università di Torino. Oltre alla giovanile militanza nell'Azione Cattolica, Vattimo fu con Eco anche tra i pionieri della televisione italiana: nel 1954 parteciparono e vinsero insieme un concorso della Rai per l'assunzione di nuovi funzionari; abbandonarono l'ente televisivo alla fine degli anni Cinquanta. Vattimo si è poi specializzato all'Università di Heidelberg con Hans Georg Gadamer e Karl Löwith. Nel 1964 divenne docente nell'Università di Torino, prima come professore di estetica, poi (dal 1982) come professore di filosofia teoretica. Studioso della filosofia ermeneutica contemporanea, ne ha indagato i presupposti storici e sviluppato le implicazioni teoretiche, dedicando le proprie ricerche a Friedrich Schleiermacher, Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger e Gadamer, del quale ha curato l'edizione italiana di "Verità e metodo" (1972).

Vattimo ha insegnato come visiting professor negli Stati Uniti e ha tenuto seminari in diversi atenei del mondo. È stato direttore della Rivista di estetica, membro di comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino, nonché editorialista per i quotidiani "La Stampa" e "La Repubblica" e per il settimanale "L'Espresso". Ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di La Plata, Palermo, Madrid e dalla Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima.

Vattimo è stato anche un intellettuale militante di spicco della sinistra, dichiaratamente omosessuale e al tempo stesso rivendicando la sua fede cattolica, svolgendo attività politica in diverse formazioni: prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di Sinistra (dal 1999 al 2004), per i quali è stato parlamentare europeo, e infine nel Partito dei Comunisti Italiani. Dal 2009 al 2015 è stato parlamentare europeo dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Gli ultimi anni della sua vita sono stati scanditi anche da contrasti con il mondo della giustizia, che ha messo nel mirino il rapporto con Caminada e la loro volontà di sposarsi.

Il ricordo della politica

"Gianni Vattimo ha rappresentato un punto di riferimento della filosofia contemporanea e dell'impegno politico per la libertà. Lascia un grande vuoto in tutti noi e nella sua Torino cui tanto era legato": lo ha ricordato così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

"Vattimo è stato non solo un filosofo di grande rilievo internazionale, ma anche un importante protagonista della lotta per i diritti nella storia del nostro Paese", ha dichiarato Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche Sociali del Comune. Torino perde uno dei suoi figli prediletti, un intellettuale di sinistra dotato di uno sguardo lucido, ironico, originale. Giovane maestro delle ragazze e dei ragazzi del Sessantotto, ha continuato a saper parlare ai più giovani appassionandoli all'avventura del pensiero. Non sarà dimenticato".

Massimiliano Sciullo

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