Inaugura il 21 settembre alla Cavallerizza di Torino e nella cornice di Paratissima, la mostra ‘Sacro Fuoco’ di Elisa Seitzinger, illustratrice contemporanea tra i dieci autori più influenti d’Italia, che negli ultimi anni ha raggiunto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali.
Il titolo della mostra, ‘Sacro Fuoco’ è una sorta di manifesto. È il fuoco sacro che spinge l’artista a creare libero da vincoli, se non quelli imposti dal proprio sentire. Ma che altresì spinge chi artista non è a riconoscere l’arte e farne momento emozionale e formativo.
La Cavallerizza, complice la sua stessa conformazione architettonica, si trasforma nel tempio del fuoco dove il sognatore può sognare e prendere coscienza di sè.
Paolo Lampugnani, curatore della mostra: ‘Al sonno presiedono gli archetipi umani che Seitzinger rielabora a partire dall’universo junghiano, concetti cui il sogno ha dato forma fisica. Mute, incombenti presenze a significare altresì la possibilità, anzi, l’intima esigenza di ognuno, di partecipare del fuoco sacro dell’arte in quanto rappresentazione della realtà mediata dall’immaginario visivo dell’artista. Le imponenti figure alle pareti, in qualche modo evoluzione degli arcani maggiori dei tarocchi, dove colore e forma la fanno da padrone, documentano il nuovo sentire dell’artista riguardo al trattamento delle immagini.
L’intenzione di creare vere e proprie installazioni site specific, che divengono il cuore della mostra stessa, pur affiancate dalle tavole realizzate in veste di illustratrice, dimostra con evidenza il nuovo cammino intrapreso dall’artista che, ben lungi dal recusare la propria storia e vocazione, ne amplia il significato conferendo nuovo vigore e coscienza, con l’idea di obbedire a un intento puramente creativo e artistico, non vincolato cioè a esigenze esterne. E se il contenuto visivo non cambia in apparenza, a cambiare in modo significativo è la modalità espositiva, intesa non come mero esercizio ma sottesa da preciso concetto informativo, avvicinandosi ai modi dell’arte contemporanea’.