Ieri sera nella sala esposizioni del teatro “La Fabbrica” di Villadossola è stato presentato il documentario “8.11.43 La scintilla”, ultima fatica del regista Marzio Bartolucci, prodotto da Lutea Produzioni e Associazione DomoMetraggi con la sceneggiatura di Arianna Giannini, la fotografia e il montaggio di Pixelpro Produzioni, e la collaborazione di Anpi Villadossola e Casa della Resistenza di Novara e del Vco.
Il film è basato sul libro “8.11.43” di Carlo Squizzi, edito da La Pagina di Villadossola, opera di spicco nel panorama della Resistenza ossolana che, sulla base di moltissimi documenti e testimonianze dell’epoca, racconta con dovizia di particolari l’insurrezione popolare di Villadossola contro l’occupazione nazifascista e le cause che la determinarono.
La sala del teatro cittadino era gremita di persone, non solo di Villadossola, intervenute per assistere a questo documentario, che ha il merito di ripercorrere i fatti di 80 anni fa con approccio storico, senza scadere nella semplice celebrazione ma esaminando gli eventi da diversi punti di vista e con le voci di testimoni e studiosi. Interessante l’uso di animazioni per descrivere alcuni dei drammatici eventi di quei giorni.
La proiezione del film è stata preceduta da alcuni brevi interventidel presidente di Anpi Villadossola Daniele Fortin, del vicesindaco Maurizio Romeggio e di Danilo De Regibus dell’Associazione DomoMetraggi. Ha preso poi la parola il regista Marzio Bartolucci, ex sindaco di Villadossola, che ha raccontato comel’idea di girare un documentario sull’insurrezione gli fosse balenata già una decina di anni fa,durante la propria esperienza amministrativa, quando rimase profondamente toccato dalle testimonianze dei protagonisti ascoltate in occasione delle celebrazioni di allora.
La conclusione del documentario lascia allo spettatore la valutazione di quanto accaduto: molti sostengono che l’insurrezione di Villadossola, primo vero atto significativo di ribellione e belligeranza contro l’occupante tedesco e i fascisti italiani fiancheggiatori dopo l’8 settembre, non sia stato altro che un’azione avventata e velleitaria, che costò diverse vite umane senza alcun beneficio reale. Ciò che invece trasmettono le voci dei protagonisti è il nobile spirito che animava i rivoltosi, magari poco preparati e organizzati,ma ansiosi di impegnarsi in prima persona per cacciare lo straniero e riscattare vent’anni di asservimento ad un regime spessomal digerito.
L’opera di Bartolucci ha riscosso molto successo tra i presenti, che hanno tributato un lungo applauso al termine della proiezione.