Sono stati premiati la sera di lunedì 6 novembre, al teatro Ghione di Roma, i due ossolani Maurizio D’Andrea e Silvana Pirazzi, che hanno vinto la XIX edizione del premio nazionale di drammaturgia per le scuole “Michele Mazzella”, sezione docenti e operatori esterni di teatro-scuola, con la sceneggiatura del dramma “L’enigma”, andato in scena lo scorso maggio col progetto “Laiv”, sostenuto dalla Fondazione Cariplo per il Liceo Cavalieri di Verbania. Un dramma che dopo gli apprezzamenti ricevuti sarà presto replicato in Ossola o nel Verbano.
Assolutamente lusinghiero il giudizio che dell’opera ha dato la giuria, presieduta da Guido Mazzella, il quale si è così espresso: “Questo dramma è il processo psichico che porta Edipo a scoprire sé stesso e il mistero dell’uomo. È insomma l’Edipo non scritto, o meglio, quello che Sofocle avrebbe scritto, se solo avesse avuto gli strumenti culturali della modernità; e ve lo dice uno che di teatro classico se ne intende. Vi dirò di più: questa sceneggiatura potrebbe partecipare a un qualunque concorso per professionisti, e vincerebbe di sicuro”.
I giurati, coordinati da Guido Di Palma, che insegna spettacolo all’università romana La Sapienza, hanno ammesso di avere avuto quest’anno una certa difficoltà a scegliere quali opere scritte da docenti ed esperti meritassero il premio: “Ci sono pervenuti circa venti testi scritti dagli adulti, di livello insolitamente elevato, ma dopo attente letture e disamine siamo sicuri d’aver scelto il meglio del meglio. Per voi, D’Andrea e Pirazzi, questa osservazione è un’ulteriore conferma del valore della vostra opera: quest’anno era davvero difficile vincere, ma “L’enigma” ce l’ha fatta”.
Davanti a un pubblico numeroso, costituito dalle scuole vincitrici delle sezioni riservate, provenienti da tutte le regioni del Paese, la regista Cinzia Cirillo, che come esperta esterna cura il progetto teatrale del Cavalieri, ha esposto la genesi della sceneggiatura, che grazie a lei ha trovato forma in una geniale partita a scacchi tra Edipo e la sua sorte già scritta, pedine nelle mani dei due dei onnipotenti Themis e Caos, ove a vincere è l’ordine, a scapito di una possibile verità rivoluzionaria.
Il premio Michele Mazzella, che fin dalle origini ha visto la partecipazione in veste di padrini e di giurati di nomi illustri della ribalta nazionale, è nato dal desiderio del padre Guido di ricordare degnamente il figlio morto in giovane età, e di dare agli studenti d’Italia la possibilità di esprimersi attraverso l’arte espressiva per eccellenza, fungendo così negli anni anche da vivaio per nuovi talenti, attori e drammaturghi, alcuni dei quali oggi sono già apprezzati professionisti. Negli anni Settanta Guido Mazzella, che oggi, abbandonate le scene, si dedica soltanto alla scrittura teatrale, ha portato per primo in Italia il teatro nelle scuole, consapevole della valenza formativa eterna e universale di quest’arte così antica.