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Attualità | 13 novembre 2023, 08:00

Coldiretti Piemonte, stop ai cibi "anonimi" per preservare il Made in Italy

L'obbligo di indicare il Paese di origine si allarga a numerosi prodotti come frutta e verdura in busta

Coldiretti Piemonte, stop ai cibi "anonimi" per preservare il Made in Italy

Arriva l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine per diversi prodotti come la frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano, per evitare che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati dall’estero. Lo rende noto Coldiretti, nel sottolineare il nuovo importante risultato ottenuto per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE del Regolamento delegato 2023/2429 per quanto riguarda le norme di commercializzazione per il settore degli ortofrutticoli, per alcuni prodotti trasformati a base di ortofrutticoli e per il settore delle banane. Una novità che risponde alle richieste di quell’80% di italiani che, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, verifica in etichetta gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da acquistare.

 

“È un ulteriore passo in avanti nella battaglia per la trasparenza della Coldiretti in Europa e in Italia, dove il paniere dei prodotti alimentari che sugli scaffali devono indicare obbligatoriamente in etichetta l’origine della materia prima impiegata riguarderanno oltre i 4/5 della spesa, con la piena applicazione del Regolamento a partire dal 1° gennaio 2025 - evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Tuttavia, l’origine resta sconosciuta per altri prodotti, dai succhi di frutta alle marmellate, dai legumi in scatola al pane fino ai biscotti, senza dimenticare l’esigenza di arrivare anche nei ristoranti ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola. Proprio a questo proposito, abbiamo presentato ai parlamentari piemontesi con Anaborapi e Coalvi un disegno di legge sull’etichettatura d’origine della carne, anche macinata, impiegata nella ristorazione”.

 

A livello UE, il percorso di trasparenza sostenuto dalla Coldiretti è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal 1° gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal 1° agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha fatto da apripista nelle politiche alimentari comunitarie con le etichette salva spesa Made in Italy estese dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta grazie a Decreti interministeriali che devono ora essere prorogati entro il 31 dicembre 2023.

Comunicato Stampa

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