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Attualità | 21 gennaio 2024, 12:00

Borghi: ''I frontalieri non si sono bevuti le panzane di Candiani''

Il senatore ossolano replica all'attacco subito dal deputato leghista nel corso della serata calda all'Unione montana. Il coordinatore Antonio Locatelli: ''Ci hanno bidonati''

Borghi: ''I frontalieri non si sono bevuti le panzane di Candiani''

Non si spegne l’eco della serata ‘’calda’’  che ha visto le contestazioni dei frontalieri a danno dei due parlamentari leghisti (Stefano Candiani e Alessandro Panza) che erano intervenuti a spiegare i contorni del nuovo accordo Italo-Svizzero e la tassa della salute.

Accordo, quello tra i due Stati, che Stefano Candiani (deputato della Lega) ha ribadito essere stato votato all’unanimità alla Camera, coinvolgendo sulla decisioni tutte le forze politiche. Il deputato ha anche ribadito le finalità della tassa della salute nata ‘’per coprire i costi sanitari regionali nelle zone di confine perché il 98 per cento dei frontalieri utilizza la sanità in Italia’’ . Asserendo che ‘’la questione ristorni non ha nulla a che fare con la questione sanitaria’’. Poi, un attacco al collega di Italia Viva Enrico Borghi accusato di ‘’dire castronerie enormi’’.

La replica di Borghi non si è fatta attendere: ‘’Vedo che Candiani, chiamato a Domodossola a far da spalla a un eurodeputato, Panza, che non sa più che pesci prendere, mi attacca per sottrarsi alle più che giuste rimostranze dei lavoratori frontalieri che non si sono bevuti le sue panzane. Per quel che riguarda il decreto fiscale, se ho detto castronerie, allora le hanno dette tutti i sindacati italiani e svizzeri e numerosi frontalieri che mi hanno contattato preoccupatissimi. E comunque, se ho detto castronerie, perché i signori della Lega, a iniziare dal ministro Giorgetti, si rifiutano di precisare nel decreto legislativo che quella posizione non si applica i frontalieri?’.

Sulla serata torna anche Antonio Locatelli, il coordinatore dei frontalieri mostrando alcune dichiarazioni fatte dal deputato leghista  Candiani  il 9 marzo 2016, quando con i colleghi Nicola Molteni e Jonny Crosio postava che i frontalieri che hanno lavorato e lavorano in Svizzera ‘’non debbano versare alcun contributo al nostro servizio sanitario nazionale, essendo questi già oggetto di tassazione alla fonte da parte svizzera’’. ‘’Coerenza zero’’ afferma Locatelli, che rimarca come la  tassa sulla salute sia una ‘’vera bidonata per i lavoratori’’ anche perché non applicata in altre zone di confine italiane.

Renato Balducci

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