‘’Mi ha fatto piacere lo abbiano chiesto a me. Una decisione che mi ha responsabilizzato perché è sempre un esame perché c’è sempre aspettativa in quello che fai. Credo che siano stati soddisfatti del lavoro fatto’’. Così parla Paolo Stefanelli, artista ossolano che a Villa ha vissuto molto e al quale oggi è stato chiesta un’opera che raffigurasse Armando Tami, il poeta ragioniere che ha lasciato all’Ossola 12 miliardi di vecchie lire. E’ di Stefanelli il ritratto oggi visibile al teatro La Fabbrica ed inaugurato domenica in occasione dei 25 anni dalla morte di Tami.
Cosa abbia voluto raffigurare lo spiega a Ossolanews. ‘’E’ un’opera chiara, che non ho voluto sovraccaricare – spiega Stefanelli - . Ho fatto un Tami rivolto verso la Valle Antrona, che guarda verso la Noga con dietro il pizzo Tonn. Sotto l’Ovesca scorre sotto il ponte napoleonico, un torrente di poesie che vanno a confluire in quella specie di libro dove c’è la sua firma. E poi le foglioline che sono la spiegazione del perché a Villa c’è sempre il vento. Una cosa semplice, come la sua vita. Poi i colori che rappresentano anche la ricchezza che ha lasciato e che si legano al discorso cromatico’’