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Cultura | 09 aprile 2024, 15:30

"Il Contrabbando non è peccato" arriva al Trento Film Festival

Il docufilm che racconta il fenomeno del contrabbando nelle valli dell'Ossola sarà proiettato domenica 28 aprile

"Il Contrabbando non è peccato" arriva al Trento Film Festival

Lunedì 8 aprile a Milano, presso il “Cinemino” di Via Seneca, è stato illustrato il programma della 72esima edizione del Trento Film Festival, che per il 2024 avrà come tema “Montagne e Culture".

Quest’anno nel programma cinematografico sarà rappresentata anche la Val d’Ossola, nella sezione Terre Alte, con il documentario “Il Contrabbando non è peccato” scritto dagli autori Nicola Buffoni, Alessio Cusano e Andrea Delvescovo. Un docufilm che ha l’obiettivo di indagare un fenomeno economico e sociale che ha caratterizzato la storia di tutte le vallate alpine di confine come l’Ossola: il contrabbando di fatica, definito da molti autori “romantico”.

L’opera sarà presentata al pubblico per la prima volta domenica 28 aprile, alle ore 21.15, presso il Multisala Modena, mentre una seconda proiezione è prevista giovedì 2 maggio, alle ore 15.00, sempre al Multisala Modena.

Si è trattato di un lavoro corale che ha coinvolto giornalisti italiani e svizzeri, storici, ricercatori, ex spalloni, Guardie di Finanza e Guardie di Confine svizzere ora in pensione; ad essere coinvolti sono stati: Paolo Crosa Lenz, Teresio Valsesia, Andreas Weissen, Pier Antonio Ragozza, Raphael Rues, Ferruccio Del Zoppo, Giacomo Sandretti, Piergiorgio Novellini, Attilio Marta, Vittorio Claisen, Mario Galletti, Mario Zana, Bartolomeo Bionda, Marino Bionda, Guglielmo Zani, Giancarlo Tabachi, Assunta Vescio, Guido Vittone, Roberto Marone, Tracco, Giacomo Bottacchi, Mario Truffa, Enrico Corbelli, Sandra Olzer, Elena Maffeis, Stefano Mura, Felice Darioli, Otello Segantin, Guido Concina, Enrico Sannicandro, Ezio Filippi, Giuliano Leonardi e Rolf Gruber.

“Il documentario che abbiamo realizzato inizia dalla Valle Anzasca, per poi ampliarsi e analizzare il contesto delle altre vallate ossolane, ad esempio la Valle Antrona, Bognanco, Divedro e Vigezzo. Durante il biennio delle riprese (2022-2024) abbiamo intervistato prima i protagonisti di quegli anni e poi insieme a Felice Darioli abbiamo camminato sui sentieri del contrabbando ossolano, facendoci raccontare alcuni aspetti poco conosciuti come la “Via della Giurva” in Valle Divedro. Numerose le persone che hanno avuto il desiderio di narrarci i loro aneddoti e in ogni vallata ossolana c’è stato almeno un contrabbandiere o un finanziere che ci ha ospitato a casa sua per offrirci un bicchiere di vino”, affermano soddisfatti gli autori.

“Poter proiettare ‘Il contrabbando non è peccato’ a Trento significa avere la possibilità di mostrare uno spaccato di storia di queste valli, ma soprattutto di raccontare vicende che sono nate come dei sussurri e che sono lievitate fino ai giorni nostri. Fondamentale la collaborazione con Montura, la partecipazione di Cinémathèque Suisse e il patrocinio di diversi comuni e associazioni ossolane. In particolare, desidero ringraziare quelle sensibili a questo tema come i Sentieri degli Spalloni, il Museo della Montagna e del Contrabbando di Macugnaga, il Museo dello Spallone di Masera e il Rosa”, conclude Buffoni.

Redazione

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