Importante progetto di rivalorizzazione del territorio a Craveggia. S’intitola “Dall'alba al tramonto seguo il sole e guardo l’infinito”, l‘installazione Yin e Yang realizzata dall’architetto Anri Ambrogio Azuma.
Trae origine da un pensiero dello scultore Kengiro Azuma, questa proposta di rivalorizzazione dei tornanti di Craveggia, in via Fratelli Piazza, da parte del figlio Anri Ambrogio. Nei giorni scorsi si è tenuta l’inaugurazione. Kengiro (scomparso a Milano nell’ottobre 2016) era nato il 12 marzo del 1926 a Yamagata, nel nord del Giappone e nel 1971 per la prima volta scopre la natura della Valle Vigezzo, terra dove l’artista ritrova in un certo senso le sue origini a distanza di migliaia di chilometri, recandosi spesso a Vocogno, nella baita dove può riposare e liberare la mente, per ricaricare l'ispirazione artistica. L’installazione Yin e Yang nasce dal seme piantato nella Val Vigezzo da Azuma nel 1971, anno in cui per la prima volta scopre la natura della Valle. Azuma viene invitato dallo scultore Giancarlo Sangregorio a conoscere la famiglia Scolari a Vocogno. Dall'incontro con gli Scolari si scoprono le origini di Azuma, nato in una cittadina tra tre montagne giapponesi, nella città di Yamagata in Giappone di 255.000 abitanti. In Val Vigezzo Azuma ritrova le sue origini a distanza di migliaia di chilometri. Dal 1971 Azuma viene a Vocogno per riposare e liberare la mente, per ricaricare l'ispirazione artistica deve svuotare i pensieri e per trovare ispirazione ed energia artistica. Qui non disegna né realizza sculture, viene solo ad immergersi nella natura, ritrova un dialogo ed una dimensione vicina alla natura, agli animali, alle piante, agli uccelli, agli insetti. La natura lo riporta a risvegliare i cinque sensi e resetta dalla vita della città. In Val Vigezzo trova gli elementi primari della vita: l'acqua, l'aria, il vento, il fuoco, la pioggia, la terra. Ogni volta che ci si riavvicina alla montagna il corpo, la mente e il cuore trovano il loro equilibrio e la serenità. Azuma respira l'ossigeno della Valle e si rigenera per sentirsi libero, sereno, aperto, infinito e pensare al nulla. Per Azuma il vuoto è il fulcro della sua ricerca della vita, l'immateriale e il materiale. Da qui la proposta di Ambrogio, tra le curve di via fratelli Piazza, con l'installazione Yin e Yang, gli opposti e contrari, il caldo e il freddo, l'inverno e l'estate, la donna e l'uomo, il sole e la luna, l'acqua e il fuoco, la luce e il buio, il dolce e il salato, il silenzio e il rumore, il morbido e il duro, l'amore e l'odio. Il seme di questa proposta è già nella Valle, nelle curve tra le salite e le discese, si scopre rispettando ed osservando la natura, i luoghi e gli spazi. Anche dal cielo si vede l'infinito, le curve della salita per il Blitz disegnano un cerchio che si lega, si completa e diviene un’energia naturale in un simbolo pieno di significato e vuoto di pensieri. L'installazione Yin e Yang è un luogo dove si può meditare, vedere, parlare, ascoltare, sentire l'invisibile.
“Questo progetto - spiega l’architetto Anri Ambrogio Azuma - vuole esprimere il significato del ciclo della vita nella visione della filosofia di Azuma, ogni giorno è differente e irripetibile, alla fine della giornata stanco e appagato, ogni essere vivente si riposa o si sveglia. Lo spazio dell'installazione rappresenta il desiderio di umanità, di generosità, di voglia di confrontarsi, di stare insieme, di socializzare ed di ascoltare le voci di tutti. Nella continuità di questa proposta sarà la volontà di crescere insieme vivendo lo spazio con la piantumazione di 12 alberi di Ciliegio “Kanzan” Prunus Serrulata doppio fiore, a rappresentare i dodici mesi dell'anno”.