‘’Piscine e Centro benessere momentaneamente chiuse per motivi burocratici’’. Un altro problema per estate di Bognanco, il paese ossolano che nella parte bassa già patisce alberghi chiusi e attività commerciali ridotte al lumicino.
‘’Sono di Como e sono venuta qui perché so che l’acqua di Bognanco va bene al fegato: ho trovato i cancelli chiusi’’ dice una signora che sta chiacchierando con altre due persone, sedute sulla panchina davanti ai cancelli sbarrati delle terme.
Già il sito della Terme di Bognanco annuncia che l’impianto è chiuso. Se si fa il numero telefonico ci si sente rispondere ‘’che non è più possibile registrare messaggi poiché lo spazio di registrazione è esaurito’’. Al tempo stesso anche il numero di cellulare delle Terme suona sempre occupato.
Insomma, un’annata storta per Bognanco dopo la frana sulla strada e dopo la mancata concessione del rinnovo dello sfruttamento della sorgente ‘’Gaudenziana’’. Ora, la chiusura della piscina e delle terme. Un brutto colpo per il paese delle cento cascate il cui nome era legato proprio alle acque minerali che, soprattutto in passato, sono state il motore della valle.
Il problema potrebbe essere il mancato rinnovo della concessione per lo sfruttamento della sorgente dell’acqua minerale Gaudenziana, uno stop deciso dalla Provincia.
Una vertenza che è al Tribunale Superiore delle acque che deciderà il 16 ottobre. Sentenza non si avrà prima della fine dell’anno prossimo. E le voci che corrono è che la Provincia possa anche negare il rinnovo delle altre sorgenti. Concessioni scadute nel 2023: Ausonia e San Lorenzo. A meno che non venga presentato un piano industriale da parte della società che sfrutta la acque minerali.
‘’Chiaro che è tutto legato al rinnovo delle concessioni delle acque e quindi le terme sono chiuse perché la società è nella fase di rinnovo di tutte le sorgenti. Un rinnovo è già stato negato e riguarda l’acqua Gaudenziana, che è l’acqua che rifornisce le terme e il centro benessere. Per le altre due sorgenti, San Lorenzo e Ausonia, la richiesta non è ancora stata definita: anche per queste è nella disponibilità della società di aprire o chiudere il parco, essendo una proprietà privata’’ afferma il sindaco Mauro Valentini.
Che aggiunge: ''Ovviamente staremo attenti per capire come finirà la vicenda perché per noi è un problema importante anche se purtroppo la produzione dell’acqua minerale era ridotta ai minimi termini e in giro non riuscivi più a trovarla in commercio. Ricordo che il parco anche in passato era sempre rimasto aperto, nessuno lo aveva mai chiuso neppure d'inverno: credo sia la prima volta. Abbiamo cercato di capire, di intervenire ma si tratta di una proprietà privata e quindi…… Ovvio che per la valle è un danno di immagine però non possiamo far nulla’’.