Qualche giorno fa, il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affrontato uno dei temi più delicati per il futuro del Paese durante la sua partecipazione alla 45esima edizione del Meeting di Rimini: la fuga di cervelli dall'Italia. Giorgetti ha messo in luce le problematiche che spingono molti giovani talenti a cercare opportunità all'estero. "Il fenomeno della fuga di cervelli è il risultato diretto di una situazione in cui molti giovani non vedono possibilità di crescita professionale o sono scoraggiati da salari che non riflettono il loro livello di competenza e formazione," ha dichiarato il Ministro.
Un sondaggio condotto dagli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore Erminio Maggia di Stresa, il miglior alberghiero d'Italia nel 2023, ha messo in luce una delle sfide più significative del settore ospitalità: la carenza di personale qualificato. La ricerca, supportata da Federalberghi, Confcommercio, è nata da un’idea di Carlo Zoppis – imprenditore e amministratore della Zoppis srl Società Benefit Premium, che ha tra i suoi obiettivi la promozione culturale del territorio - e finanziata da GlobalPesca, ha coinvolto oltre mille rappresentanti di locali e hotel del Novarese e del Verbano Cusio Ossola.
L'indagine, coordinata dall'Osservatorio Sonda, ha evidenziato una crisi profonda che non riguarda solo la disponibilità di lavoratori, ma anche la motivazione, soprattutto tra le nuove generazioni. I risultati mostrano una crescente disaffezione verso il settore, con i giovani che sembrano aver perso interesse e passione per una carriera nell’ospitalità. Il cambiamento nei valori e nelle aspettative dei giovani è emerso come uno dei principali fattori alla base di questa crisi. La «qualità della vita» è ora considerata più importante rispetto al sacrificio richiesto dal lavoro, un cambiamento accentuato dalla pandemia.
Inoltre, la cattiva reputazione del settore, dovuta a pratiche poco virtuose come lavoro in nero e straordinari non pagati, ha contribuito a questa percezione negativa. Le difficoltà nel reclutamento sono aggravate dalla mancanza di preparazione tecnica adeguata tra i candidati e dalla percezione del lavoro in sala come un impiego “temporaneo”. Molti imprenditori nel Novarese e nel Vco trovano il passaparola il metodo più efficace per trovare personale, mentre i siti di recruiting e le agenzie interinali risultano meno efficaci. Oltre ai problemi generali, come la difficoltà nel reclutare e mantenere lavoratori motivati, emergono difficoltà specifiche legate al turismo stagionale e alla logistica, che rendono gli spostamenti e l'alloggio complicati e costosi.
In risposta a queste difficoltà, molti gestori stanno mettendo in atto strategie per migliorare le condizioni lavorative e trattenere i dipendenti. Tra le misure adottate, i gestori hanno riconosciuto che creare un ambiente di lavoro positivo è cruciale per mantenere il personale. Circa il 72% degli intervistati ha sottolineato l'importanza di far sentire i dipendenti parte di un progetto più ampio e di una squadra unita, contribuendo così a costruire un clima di lavoro favorevole.
Inoltre, il 41% dei gestori ha investito in gratificazioni emotive per i propri dipendenti, cercando di motivarli attraverso riconoscimenti e premi che vanno al di là delle semplici ricompense monetarie. Aumentare i momenti di ascolto, con il 31% dei gestori che ha implementato strategie per comprendere e risolvere le preoccupazioni del personale, è un altro passo importante verso un miglioramento delle condizioni lavorative.
Per quanto riguarda gli aspetti più pratici, alcuni gestori hanno apportato modifiche tangibili per alleviare il carico di lavoro. Circa il 30% ha ridotto i turni di lavoro e aumentato i giorni di riposo, permettendo ai dipendenti di mantenere un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Un altro 28% ha ampliato il personale per ridurre la pressione sui lavoratori esistenti, mentre il 25% ha modificato gli orari di apertura e chiusura dei locali per rendere la gestione del lavoro più sostenibile.