Una nuova iniziativa promossa da fondazione Paola Angela Ruminelli e associazione Culturale Mario Ruminelli va ad arricchire la stagione culturale della città di Domodossola: una mostra inedita che vuole illuminare una delle figure più alte dell'Ossola, che nella sua vita ha guidato intere generazioni alla scoperta delle piccole e grandi storie custodite tra le montagne delle valli ossolane. L'occasione è data dai festeggiamenti del centenario dalla nascita di don Tullio Bertamini (1924 – 2024), morto ad Arco di Trento all'età di 89 anni nel 2013. Docente di materie scientifiche al collegio Mellerio Rosmini di Domodossola, dove ricoprì anche la carica di preside, ha collaborato alla realizzazione di numerose pubblicazioni, tra cui la storica rivista culturale Oscellana, che aveva fondato e di cui era stato direttore.
Curioso investigatore di storie e attento analista delle vicende in terra ossolana, persona sensibile ad ogni sfumatura del sapere, è considerato ancora oggi come uno dei maggiori studiosi dell’Ossola e della storia locale, avendo contribuito alla scoperta e alla tutela del patrimonio culturale ossolano.
Domodossola si accinge dunque a celebrare la memoria e la figura di don Tullio Bertamini con una mostra a lui dedicata dal titolo “Colligere fragmenta - Storia e storie ossolane”. L'esposizione, allestita nella storica cornice del collegio Mellerio Rosmini di Domodossola, verrà inaugurata sabato 5 ottobre alle 17.00. Sarà poi visitabile – al piano terra del collegio – da domenica 6 ottobre fino a domenica 10 novembre, nei seguenti giorni e orari: mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 13.30, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.30.
“Il centenario della nascita di don Tullio Bertamini rappresenta l’occasione per tracciare un profilo, il più esaustivo possibile, di questa figura straordinaria – afferma il presidente della fondazione Paola Angela Ruminelli Antonio Pagani, tra i promotori dell’evento – “Giustamente ricordato in tutta l’Ossola per la sua opera di storico, in realtà don Bertamini è stato molto di più: un uomo di cultura a tutto tondo, animato da poliedrici interessi, come la mostra aiuterà a comprendere”.
Curata e progettata da Associazione Musei dell’Ossola e con la collaborazione grafica e redazionale di Aligraphis , la mostra è un vero e proprio percorso di approfondimento su storia, archeologia, storia dell'arte e dell'architettura ossolana, reso possibile grazie alle scoperte e agli approfonditi studi di Tullio Bertamini. Inoltre, ospiterà una sezione specifica dedicata agli statuti ossolani, dei quali saranno esposti alcuni codici originali. Tra i meriti di don Bertamini studioso vi è stato, infatti, quello di aver recuperato e trascritto i testi degli statuti di numerose, piccole comunità ossolane. Si tratta di materiali storicamente rilevanti, che fotografano l’organizzazione socio-economica di una comunità e le sue regole di governo e di convivenza, dal Medioevo all'Età moderna.
L'esposizione è articolata in quattro aree tematiche. Ad accogliere i visitatori sarà una presentazione della figura di don Tullio Bertamini, padre rosminiano e insegnante di matematica, cui segue la seconda sezione, dedicata ai suoi studi nel contesto dell'osservatorio meteorologico del collegio Rosmini: un tema che è sviluppato direttamente all'interno del laboratorio attrezzato con gli antichi strumenti di osservazione ed è accompagnato da testi redatti da un team di meteorologi, coordinato dal professor Rosario Mosello e composto, tra gli altri esperti del Cnr, da Luca Mercalli della Società Meteorologica Italiana.
Il terzo tema, legato agli studi storici e archeologici, e il quarto – dedicato ad architettura e arte – sono trattati in due sale: accanto all'esposizione della serie completa di “Oscellana” e di tutte le pubblicazioni monografiche di Bertamini sulla storia dei paesi dell'Ossola, vengono forniti approfondimenti, accompagnati da reperti, documenti e immagini, delle sue più eclatanti scoperte, da quelle in campo archeologico (il mascherone celtico di Dresio, l'epigrafe paleocristiana dal Colle di Mattarella, il tempietto lepontico di Roldo), a quelle in campo storico (Bolla Transiturus, la più antica pergamena che menziona il vitigno ossolano Prünent), per concludersi con quelle in campo architettonico e artistico (gli studi sulle chiese romaniche, sulla Chiesa della Madonna della Neve, sulla Deposizione del Calvario, sul pittore Mattia Borgnis...).
Oltre a poter visitare questa esposizione assolutamente inedita, il pubblico potrà partecipare a due momenti di incontro dedicati agli statuti alpini e ossolani e alla figura di don Tullio Bertamini. Il primo è previsto per sabato 26 ottobre, il secondo per sabato 9 novembre, in orario pomeridiano, e vedranno la partecipazione di ricercatori delle Università Statali di Milano e Torino e di studiosi del territorio. Ad arricchire il pomeriggio del 9 novembre sarà la presentazione del volume “Studi Ossolani in memoria di Tullio Bertamini” curato dallo storico Enrico Rizzi e pubblicato da Grossi Editore di Domodossola. Il libro, in veste grafica di pregio, raccoglie una miscellanea di saggi di storia, scienze, arte e letteratura redatti da un gruppo di studiosi della storia dell'Ossola.
La mostra “Colligere fragmenta – Storia e storie ossolane” è realizzata da fondazione Paola Angela Ruminelli e associazione Culturale Mario Ruminelli, con la collaborazione di Istituto della Carità, comune di Domodossola, Oscellana Terre Alte, Pro Loco di Domodossola.