Malescorto si prepara a festeggiare la sua 25ª edizione, portando il Festival Internazionale di Cortometraggi nella cornice della Valle Vigezzo dal 21 al 26 luglio 2025. La recente chiusura della rassegna 2024, avvenuta con successo il 18 e 19 ottobre, ha visto il trionfo dei cortometraggi premiati nella Selezione Speciale "Territori". Ora, gli organizzatori – il Comune di Malesco e l’Ecomuseo Leuzerie e Scherpelit – annunciano con entusiasmo l'apertura del bando per la nuova edizione, disponibile sul sito ufficiale www.malescorto.it.
La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti, senza distinzione di nazionalità. Registi, case di produzione e istituti scolastici possono presentare le loro opere, della durata massima di venti minuti, fino al 31 gennaio 2025. Le creazioni possono essere inviate tramite le piattaforme video più comuni o attraverso servizi di file sharing, rendendo l’accesso al Festival più semplice e inclusivo.
Oltre al Gran Premio Malescorto, che offre 1.000 euro al miglior cortometraggio, sono previsti riconoscimenti speciali come il premio "Associazione Musei dell'Ossola" e il premio "Parco Nazionale della Val Grande". Non mancheranno, naturalmente, il Premio del pubblico e altri riconoscimenti che verranno confermati in fase di selezione.
Nel frattempo, durante il recente Spin-Off di Malescorto, sono stati premiati alcuni cortometraggi di grande valore. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a Arricciare il naso di Alberto Dorsi e Davide Tagliabue, un'opera che invita a riflettere sulle opportunità della vita attraverso una narrazione poetica e paesaggi evocativi.
La giuria ha anche conferito una menzione di merito a Warpigs (Maiali da guerra) di Giacomo Pellegrini, riconoscendo la potenza della sua narrazione. Tra le menzioni speciali, Diciassette di Thomas Horat ha colpito per la sua capacità di raccontare vicende significative attraverso l’animazione e una narrazione coinvolgente. Allo stesso modo, Mountain Flesh (Carne di montagna) di Valentina Shasivari ha ricevuto un riconoscimento per la sua rappresentazione universale della realtà di una comunità.