‘’La questione delle concessioni non è solo la vendita legata ad interessi economici. Ma dietro c’è una questione di manutenzione delle infrastrutture molto importante perché si parla di milioni di metri cubi di acqua sulle nostre teste’’.
Così parla Bruna Papa, sindaco di Formazza, paese che ha sulla sua testa milioni e milioni di metri cubi di acqua con tenuti nelle dighe.
Dighe che con altri impianti idroelettrici andranno a gara poiché le concessioni – oggi in mano ad Enel – vanno in scadenza.
Un tema che già scalda il mondo dell’idroelettrico in Italia dopo che in Lombardia si sono aftte aventi società straniere, che hanno poca conoscenza del territorio che andrebbero a gestire, governando centrali e grossi invasi.
Papa è preoccupata e Formazza ha ben ragione di temere che nell’operazione si guardi maggiormente ai guadagni che si faranno con la produzione di energia che ad altri aspetti che non sono secondari per nulla.
‘’Se guardiamo alla storia dei passaggi di proprietà – ricorda il sindaco formazzino - avevamo in passato società che avevano come dipendenti persone del territorio, che lo conoscevano, capivano l’ambiente montano che si trasforma di stagione in stagione e quindi ha una morfologia che cambia, soprattutto negli ultimi anni. Quindi il manutentore deve assolutamente conoscere bene il territorio sul quale opera. In passato i dipendenti erano dunque garanti sia del territorio che dell’impianti e per fortuna negli ultimi anni sono stati ancora assunti ragazzi della zona, che conoscono la montagna. Oggi ormai si parla subappalti affidati all’esterno e la situazione cambia’’.
Il quadro è importante perché in caso di emergenze (alluvioni, frane, valanghe) potrebbe succedere qualcosa di molto grave, mettendo a rischio l’incolumità delle persone.
‘’Un tema per me molto importante – dice Papa – perché oggi sono tutti preoccupati solo a gestire gli impianti per evitare l’interruzione della produzione di energia elettrica faccia guadagnare meno il gestore. Questo ragionamento a me non piace per nulla, perché noi ci viviamo sotto le dighe e la sicurezza è importante. A Formazza abbiamo 44 milioni di metri cubi ai Sabbioni, 18 milioni a Morasco, 20 milioni al Toggia, 9 milioni al Vannino’’