Per il 25° anniversario della morte del poeta e benefattore Armando Tami il comitato festeggiamenti della Noga ha proposto un'edizione straordinaria della cerimonia per la proclamazione del vincitore del Concorso di poesia dialettale a lui intitolato. Il premio, organizzato dal comitato festeggiamenti della Noga con il patrocinio del Comune e della Fondazione Tami, che si tiene ormai da venticinque anni, solitamente prevedeva la lettura delle poesie nelle ex scuole della frazione e la premiazione sotto un tendone allestito davanti alla chiesa. Sabato invece si è svolta nel nuovo museo della frazione.
Quest'anno al concorso è stata infatti abbinata l'inaugurazione di un Museo del tempo che racconta le stagioni del calendario e le stagioni della vita nell'Ossola rurale di un tempo. Nei locali sotto la chiesa con le pareti e i pavimenti in pietra e i soffitti a volte, sono stati accolti gli oggetti. Al centro del museo il pezzo più antico il vecchio meccanismo dell'orologio del campanile del 1800. In mostra antichi abiti di neonato, giochi di legno e di stoffa, vecchi banchi di scuola, pagelle, oggetti militari, oggetti di uso domestico, attrezzi di lavoro nei campi, e di antichi mestieri, mobili, suppellettili. Si tratta di materiale raccolto in tutta l'Ossola ,con costanza e grande passione per la storia e le tradizioni locali da Giulio Tonelli, memoria storica degli abitanti della Noga.
Due ampi locali sono stati completamente dedicati al nuovo spazio espositivoNel salone più grande invece gli oggetti sono stati esposti prevalentemente alle pareti e nel locale ha trovato spazio il palco. Davanti al palco sono stati sistemati dei tavoli per la degustazione di prodotti locali. "Questi spazi - ha detto Alessia Sarazzi del Comitato festeggiamenti della Noga – saranno una voce forte e chiara nella memoria delle nostre tradizioni e questa sera, siamo orgogliosi di presentare il concorso Armando Tami in questa nuova location. Un luogo che, con il suo fascino del passato, mi piace pensare che porti in sé il profumo del futuro. Vediamo in questa rinascita uno spazio non solo per ricordare, ma per creare nuove occasioni di incontro e di cultura".
Ad essere rimasto sorpreso dell'allestimento del museo e dell'organizzazione dell'evento con il pubblico è stato anche il sindaco Bruno Toscani. "Non mi aspettavo di trovare una cosa così meravigliosa. So che questo quartiere è abile nell'organizzare le cose – ha detto - ma questa volta ci ha veramente stupito. Avevamo pensato ad un'edizione speciale per il 25°, ma questa volta vi siete superati. Devo dire che sono orgoglioso di voi e di tutti i cittadini di Villadossola".
Adriano Sarazzi, che con il fratello Felino è cultore e custode delle tradizioni della Noga, spiegando i vari usi della sala si è soffermato sul fatto che dal 1800 fino al 1905 era stata adibita ad aula consiliare del Comune di Villadossola. Poi dal 1943-1946 divenne rifugio per la popolazione della frazione quando suonava l'allarme della guerra fino ad arrivare al 1980 periodo in cui ospitò il laboratorio di ceramica per il recupero di ex tossicodipendenti. Infine dal 2000 i locali sotto la chiesa sono diventati “ripostiglio “ per gli oggetti raccolti da Giulio Tonelli che sognava la realizzazione di un museo.
L'allestimento e l'organizzazione dell'evento è stato curato dai volontari della Noga che hanno inoltre rinnovato e restaurato con gusto i locali. "Qui al museo del tempo - ha detto Felino Sarazzi - possiamo rivivere le esperienze dei nostri padri e dei nostri nonni. Nessuna storia locale però può fare a meno delle sue espressioni linguistiche, il dialetto, quale testimonianza della cultura locale deve essere custodito come i reperti museali".
Nella sala sono quindi risuonate le rime dialettali delle opere partecipanti al concorso. La giuria presieduta dal professor Silvano Ragozza e composta dal giornalista Pietro Benacchio, dall'esperta di teatro dialettale Daniela Borri da Gianfranco Pavesi presidente "Academia dal rison" di Novara ha premiato i vincitori. Il primo premio è andato a Pier Franco Midali, al secondo posto si è piazzata Mary Massara al terzo Alessia Sarazzi al quarto posto si è classificata Rosanna Ramoni e al quinto la compianta Rosanna Zamponi quest'ultima, che che per tredici edizioni era arrivata in finale e per cinque si era piazzata al primo posto, aveva inviato la sua poesia per il concorso ma due mesi fa è morta, il premio alla memoria è stato ritirato dalla figlia Senay Aymet, parole di cordoglio ai famigliari e un ricordo della poetessa è stato espresso dal presidente della giuria Silvano Ragozza. "Rosanna Zamponi - ha detto Ragozza - persona molto schiva e umile era una poetessa vera. Ci ha insegnato che per fare poesia vera, bisogna avere sensibilità e lei questa sensibilità l'aveva". Ragozza ha inoltre proposto una piccola lezione di dialetto dell'Ossola. Assente alla premiazione anche Rosanna Ramoni per lei ha ritirato il premio Giacomo Bonzani.