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Cultura | 11 giugno 2025, 19:00

L'arte del Novecento tra Italia e Svizzera: Domodossola al lavoro per la nuova mostra a Palazzo San Francesco

L'amministrazione ha affidato ancora una volta alla Fondazione Bagatti Valsecchi la curatela dell'esposizione che si terrà tra luglio e gennaio

L'arte del Novecento tra Italia e Svizzera: Domodossola al lavoro per la nuova mostra a Palazzo San Francesco

Il comune di Domodossola ha affidato alla Fondazione Bagatti Valsecchi di Milano la fornitura del servizio di ideazione, curatela, realizzazione, promozione e comunicazione della nuova mostra che sarà inaugurata in estate a Palazzo San Francesco. Prosegue dunque la collaborazione tra il comune di Domodossola e il museo milanese, che già negli anni scorsi ha dato vita a esposizioni di alto livello che hanno attirato in città numerosi visitatori.

“Fuori dai confini della realtà - Arp, Klee, Licini e Chagall tra Italia e Svizzera” è il titolo provvisorio della nuova mostra, che sarà curata da Antonio D’Amico, Federico Troletti e Stefano Papetti. L’esposizione sarà allestita a Palazzo San Francesco dal 31 luglio fino all’11 gennaio 2026. Il tema è stato scelto virtù del fatto che la mostra coincide con l’Expo Italo Svizzera che si terrà a Domodossola e che celebra la continuità e l’innovazione del legame tra le due nazioni.

La mostra, si legge nel progetto proposto dai curatori al comune, “racchiude l’essenza del progetto che il comune di Domodossola intende realizzare: un viaggio attraverso l’arte che, negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, ha infranto le regole imposte dalla razionalità per riscoprire una dimensione spirituale e liberatoria”.

“L’arte del Novecento – sottolineano ancora i curatori - con il suo scardinamento dei vincoli razionali e convenzionali, diventa protagonista attraverso le opere di artisti straordinari come Hans Arp, Paul Klee, Marc Chagall, Gastone Novelli e Osvaldo Licini, che hanno contribuito a liberare l’immagine dai significati quotidiani, riportandola a uno stato di purezza. I loro lavori, radicati in un contesto storico turbolento, si riallacciano alla tradizione europea ma, allo stesso tempo, aprono una porta verso il nuovo, attraverso un linguaggio che sfida la logica e la ragione. Molti di questi artisti hanno avuto legami profondi con la Svizzera, che ha giocato un ruolo cruciale nella loro evoluzione artistica”.

Letizia Bonardi

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