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Attualità | 13 giugno 2025, 16:52

Chef Bartolucci celebra dieci anni alla Festa a Vico con un hamburger Ossolano

Alla kermesse gastronomica ideata da Gennaro Esposito, lo chef stellato domese torna con un finger food che racconta il suo territorio: carne, formaggio e pane di segale per un assaggio autentico delle Alpi

Chef Bartolucci celebra dieci anni alla Festa a Vico con un hamburger Ossolano

Per lo chef ossolano è una festa del buon cibo, una vetrina, un evento solidale, ma partecipare è anche una questione “affettiva”. Tra le centinaia di cuochi, provenienti da tutta Italia (e non solo), che tra il 9 e l’11 giugno animeranno la ventiduesima edizione della Festa a Vico, pur non provenendo da quell’area geografica Giorgio Bartolucci è quasi di casa. Il 2025 è il decimo anno che lo vede ospite della rassegna ideata da Gennaro Esposito, celebre chef due stelle Michelin del ristorante “Torre del Saracino” di Vico Equense (in provincia di Napoli) e inventore/promotore di questa kermesse gastronomica a fine benefico. “Questo è il mio decimo anno che sono onorato di ricevere l’invito. E non solo perché la Festa a Vico è qualcosa di enorme, ma anche e soprattutto per il vero affetto che mi lega a Gennaro Esposito”.

Il maestro campano è stato tra coloro che hanno colto il talento dell’ossolano Bartolucci il quale, con l’Atelier Restaurant & Bistrot di Domodossola, dal 2020 a oggi può fregiarsi di una stella Michelin. “La prima volta che andai a Vico – racconta – fu proprio su suo invito. Nella tre-giorni di Festa a Vico c’è uno spazio dedicato agli emergenti. A ‘Una promessa è una promessa’ Gennaro invita una dozzina di cuochi under 30 di belle speranze. Chiamò anche me, che con la nocciola d’agnello farcita, con pane alle ortiche su crema di aglio orsino, ricevetti uno dei voti migliori. Fu un grande riconoscimento, che mi ha fatto conoscere e mi ha portato fortuna. Per dare l’idea del fiuto di Gennaro, tutti gli invitati di quell’anno sono entrati nella guida Michelin”.

Nacque dieci anni fa un’amicizia che va avanti ancora. “Ci sentiamo spesso, gli chiedo consigli e quando l’ho invitato per un evento benefico in Ossola, non s’è tirato indietro. Gennaro Esposito è un grande professionista e una persona eccezionale”.

Il valore gastronomico del patron della “Torre del Saracino” si misura anche nelle dimensioni che ha raggiunto la Festa a Vico. Dopo l’interruzione del Covid, è cresciuta raccogliendo circa 50.000 visitatori in tre giorni capaci di raccogliere oltre 300.000 destinati a enti no profit di tutta Italia.

Il programma si apre lunedì con “La cena delle stelle”, evento esclusivo già sold out e, tra masterclass, convegni, degustazioni ed eventi, prosegue martedì con “la Repubblica del cibo” per chiudersi mercoledì con “Il cammino di Seiano”. Sul lungomare, in un percorso ininterrotto di tre chilometri, più di 200 chef porteranno i loro piatti. “Il tema è il territorio e, per questo, mi affido alle carni e ai formaggi della mia Ossola – aggiunge –. Il piatto che porto a Vico Equense è un “genuino hamburger Ossolano’. 

Un finger food, un assaggio in cui protagonista è l’hamburger delle selezionate carni della macelleria Puliani di Re, che è uno dei miei migliori fornitori. Sopra c’è il Monscera, un formaggio che produce Jody Maccagno a Cosasca, un trito di erba di montagna fresca, insieme a una salsa barbecue vegetale di mia invenzione. Il pane? Nero, di segale, naturalmente”.

c.s.

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