Si torna a parlare della “pastasciutta antifascista”, iniziativa tenutasi nei giorni scorsi in numerosi comuni italiani e anche del Vco, che ha suscitato non poche polemiche da parte di diversi esponenti della politica locale, in particolare del centrodestra. Proprio su queste polemiche interviene Giancarlo Lotto, cittadino domese – promotore, tra l’altro, del presidio a sostegno del popolo palestinese organizzato proprio nel capoluogo ossolano nei mesi scorsi – che tramite una lettera indirizzata a OssolaNews esprime la propria opinione. Queste le sue parole:
“Sono un cittadino residente a Domodossola e giorni fa ho letto un intervento fatto da tre giovani esponenti della Lega nel quale si criticava la “pastasciutta antifascista” che, come ormai da molti anni, è stata organizzata anche questo 25 luglio dall’Anpi in centinaia di paesi e città d’Italia.
Non ho tessere di partito in tasca ma quella dell’Anpi sì e ne vado orgoglioso per mille ragioni. Insieme a tanti e tante altre. I giovanotti leghisti si sono presi la briga di polemizzare su questa manifestazione ma penso sia doveroso ricordare a loro e a noi tutti che stiamo parlando di un fatto storico che vede protagonista la famiglia di Alcide Cervi che, insieme a sua moglie, ha sacrificato sette figli, fucilati dai fascisti. Sette. Il 25 luglio è la data della caduta di Mussolini e del suo criminale movimento al quale dobbiamo le decine di migliaia di morti, di caduti, di assassinati nei vent’anni di regime. Purtroppo, sappiamo bene che dopo quel 25 luglio non è finita; da lì prese però avvio la lotta di Liberazione e la Resistenza italiana.
Io mi tolgo il cappello di fronte alla famiglia Cervi e di fronte a tutti coloro che hanno dato la loro unica vita per liberarci da quella infamia. Questo significa essere “anti”, antifascisti prima di tutto. Sta nella nostra Costituzione. Chi vuole fare politica dovrebbe saperlo e rispettarlo. E tenere ben presente che se oggi chiunque può parlare o straparlare ciò è esattamente possibile per quelle libertà conquistate e sancite in questo Paese.
E poi, mi colpisce molto il richiamo dei tre giovani della Lega anche perché ascolto da anni esternazioni molto forti fatte da esponenti di quel partito, parole “contro”: contro migranti, persone Rom, giovani disobbedienti e antagonisti, etc. etc. Esternazioni a volte impregnate di disumanità che travalicano di molto l’agire e il pensare politico e sociale.
Come ogni anno andrò per i nostri monti e porterò un pensiero alle tante lapidi, cippi, campane che ricordano quei ragazzi e ragazze morti anche per me.
In ogni modo, la pastasciutta era molto buona e la compagnia di centinaia di persone altrettanto. Ora e sempre, Resistenza”.