E’ iniziata la scuola in Italia. Si torna sui banchi e la politica si è lasciata andare a saluti, auguri a studenti e docenti. Un rituale che avviene ogni inizio d’anno scolastico tra zaini pronti, emozioni, nuove sensazioni. Ma in alcuni Paesi lo scenario è diverso. Semplicemente perché in alcuni Paesi la scuola non c’è.
Ce lo ricorda il Centro Aiuti per l’Etiopia, l’associazione volontaria nata dall’idea dell’indimenticato Roberto Rabattoni. ‘’Ti sei mai chiesto come sarebbe stata la tua vita senza la possibilità di andare a scuola? Saper leggere, scrivere, contare. Imparare a conoscere il mondo… Sono cose che diamo per scontate, ma che in Etiopia molti bambini non possono permettersi. Tanti di loro si alzano all’alba per accudire gli animali o lavorare nei campi. La scuola, semplicemente, non c’è’’ scrive il Centro Aiuti ricordando che ‘’Mariam, una bambina etiope di 8 anni, ce lo ha ricordato con un sorriso. L’abbiamo incontrata nella scuola che abbiamo realizzato a Konto-Soddo grazie all’aiuto di persone come te. Era il suo primo giorno di scuola: nel suo villaggio, fino ad allora, non esistevano strutture scolastiche. Oggi vogliamo offrire la stessa possibilità ad altri bambini, con una nuova scuola a Kera, sempre nei pressi di Soddo. Perché l’istruzione è la chiave per un futuro migliore: permette di uscire dal circolo della povertà e contribuire allo sviluppo della propria comunità’’
Da qui l’iniziativa ‘’Regala a un bambino il suo primo giorno di scuola’’, attraverso la quale chiede una donazione di soli 10 euro al mese per essere a fianco di quei bambini ogni giorno. ‘’Mattone dopo mattone, insieme, possiamo costruire il loro futuro’’ dicono dal Centro aiuti.