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Sanità | 01 ottobre 2025, 08:00

L’allarme del Nursing Up: “Senza infermieri non c’è salute”

Un report internazionale rivela che l’80% della qualità di vita dei pazienti dipende dal benessere dei professionisti sanitari. De Palma: “Difendere gli infermieri significa difendere i malati”

L’allarme del Nursing Up: “Senza infermieri non c’è salute”

Un dato che non lascia spazio a interpretazioni: l’80% degli esiti clinici dei pazienti è condizionato dai determinanti sociali della salute, ovvero dalle condizioni economiche, ambientali e lavorative dei professionisti sanitari. A confermarlo è una ricerca internazionale pubblicata su PubMed nel 2024, rilanciata e approfondita dal sindacato Nursing Up.

Lo studio sottolinea il ruolo cruciale della categoria infermieristica, la più numerosa in ambito sanitario a livello mondiale, quella che più di ogni altra incide direttamente sulla qualità delle cure. Se gli infermieri lavorano in condizioni insostenibili – con carichi eccessivi, stipendi non adeguati, carriere bloccate e un clima segnato da aggressioni e abbandoni – inevitabilmente ne risente la salute dei cittadini.

Il quadro globale mostra un fabbisogno crescente: nel 2023 la forza lavoro infermieristica era di 29,8 milioni di professionisti, con una carenza stimata di 5,8 milioni. Un divario che rischia di compromettere la sanità anche nei Paesi economicamente più solidi.

In Italia la situazione è particolarmente critica: mancano 175.000 infermieri rispetto agli standard europei, nei pronto soccorso un professionista arriva a gestire fino a 15 pazienti per turno, nelle RSA anche 30. Ogni anno si registrano 160.000 episodi di aggressione verso il personale, e solo nei primi nove mesi del 2024 oltre 20.000 infermieri hanno abbandonato la professione. Dati che si traducono in un rischio aggiuntivo di mortalità del 9,2% per i pazienti ricoverati, come documentato da studi scientifici.

“Non è più una battaglia di categoria – ha dichiarato Antonio De Palma, presidente del Nursing Up – ma un vero allarme di salute pubblica. La serenità e il benessere degli infermieri si riflettono direttamente sulla sopravvivenza dei pazienti. Senza risposte immediate e concrete, la qualità dell’assistenza è destinata a peggiorare”.

Dal Governo arrivano segnali di apertura. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato nuove risorse per la sanità oltre ai 4 miliardi già previsti per il 2026, con l’obiettivo di rafforzare assunzioni e stipendi. Promesse che, secondo De Palma, dovranno però tradursi in azioni tangibili e strutturali: “Servono investimenti chiari e vincolanti, perché senza infermieri non esiste una sanità sicura ed efficiente”.

comunicato stampa a.f.

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