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Attualità | 28 ottobre 2025, 15:00

Diario Amico, gli allevatori presentano un'interrogazione parlamentare per chiedere il ritiro

L'associazione nazionale per la tutela dell'ambiente e della vita rurali si rivolge al ministero: "Quanto pubblicato è offensivo per la categoria"

Diario Amico, gli allevatori presentano un'interrogazione parlamentare per chiedere il ritiro

Oggi, 28 ottobre, gli onorevoli Francesco Bruzzone, Simona Loizzo e Giorgia Latini, della Lega, sul caso del Diario Amico 2025/2026 – edito dall'Ufficio IX - Ambito territoriale del Vco – hanno presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Quanto pubblicato e ritenuto offensivo della categoria degli allevatori (definiti cafoni, ladri e sfruttatori), in parte del Diario Amico – ha dato vita tramite genitori allevatori, e non solo, a una spontanea petizione su Change org., tuttora in corso e finora con circa 1000 firme, richiedente il ritiro e distruzione di tutte le 7.000 copie del suddetto Diario.

Nella interrogazione si specifica e si chiede, tra l'altro: "Le frasi contenute nel Diario Amico sono, a parere degli interroganti, marcatamente ideologiche e di parte; infatti, i contenuti non solo sono denigratori nei confronti degli imprenditori agricoli produttori di latte ma altresì contrari ai principi dell'educazione alimentare del Masaf e della Ue, perseguiti attraverso il programma Latte nelle Scuole tendenti a promuovere il consumo di latte tra i ragazzi; gli allevatori di montagna contribuiscono all'identità e alla salvaguardia ambientale del territorio e le suddette frasi, a parere degli interroganti, potrebbero suscitare un concreto rischio di esclusione e bullismo a danno degli alunni figli degli allevatori citati nel Diario Amico, prendendo alla lettera gli slogan animalisti, come: ladri, sfruttatori, responsabili di maltrattamento degli animali; secondo gli interroganti è evidente la responsabilità di chi, in ambito scolastico, ha pubblicato, promosso e diffuso il Diario Amico senza eseguire i necessari controlli sui contenuti e veicolando, per questo tramite, contenuti offensivi dei produttori agricoli e antieducativi; a parere degli interroganti sarebbe corretto e doveroso provvedere al ritiro, con relativa sostituzione, di tutte le copie del Diario Amico al fine di non continuare a esacerbare gli animi delle famiglie che si sono sentite offese; se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano, ognuno per competenza, intraprendere affinché le scuole non siano utilizzate come palco privilegiato per propagandare qualsiasi ideologia politica e per assicurare che tutte le attività proposte nelle scuole del Paese rispondano a criteri di oggettività e trasparenza nonché che venga acquisita preliminarmente l'autorizzazione dei genitori degli studenti".

Rammentiamo, e non è certo un caso, che il mondo animalista è subito intervenuto in supporto di Diario Amico. La Lav in proposito ha addirittura confermato i passaggi e le offese agli allevatori nel Diario Amico: "Quelle che l’associazione di allevatori definisce ‘assurdità vegano-animaliste’ altro non sono che la normalità di ciò che avviene ogni giorno nella produzione di carne, latte e uova. Un ciclo di sfruttamento continuo in cui gli animali sono meri mezzi di produzione. Con la voce dei ragazzi, la pubblicazione mostra l'allevamento nel suo vero aspetto di violenza e sfruttamento verso gli animali. Sono tutte affermazioni coerenti con la realtà e appelli perfettamente comprensibili mettendosi nei panni di un animale". Il legittimamente vegano, per sua stessa dichiarazione, Giacomo Bottinelli, responsabile Ufficio "A Scuola con Lav", nella sua pagina pubblica Facebook esterna: "Sono disgustato dagli allevatori, dai macellai, dai salumieri e da tutti coloro che fanno parte dell'orribile sistema dell'allevamento e trasformazione in cibo degli animali". Non solo: "Chi può salvare sia il lupo che le pecore è chi sceglie di non consumare i prodotti della pastorizia. È proprio lo sfruttamento produttivo degli animali che provoca queste tragedie. I pastori sono i doppi carnefici: degli agnelli e (nei loro desideri) anche dei lupi".

Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali 

Comunicato Stampa

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