Alla scoperta delle cave abbandonate di granito rosa di Baveno Un'escursione lungo il sentiero dei picasass fino alla terrazza panoramica naturale del Monte Camoscio
Con la possibilità di muoverci liberamente all'interno dei confini regionali, riprende anche la rubrica di Itinerarium, per conoscere e scoprire il nostro territorio.
Alle pendici del Mottarone, di fronte al Montorfano si trova il Monte Camoscio. La storia di questo luogo è strettamente legata alle cave di granito. Si dice che fu San Carlo Borromeo, nel 1500, a scoprire il granito rosa di Baveno, dando il via alla storia dei cavatori di granito.
L’itinerario ha inizio proprio lungo il sentiero dei picasass, ovvero la strada percorsa dai cavatori per raggiungere le aree di coltivazione del granito rosa. Qui, in una cava dismessa, si trova l'allestimento museale a cielo aperto, dove sono in mostra i blocchi di granito e le varie lavorazioni, oltre a pannelli esplicativi e fotografie d’epoca. Questo spazio fa capo al Granum, il Museo del granito visitabile nello storico Palazzo Pretorio a Baveno.
Per raggiungere la cima del Monte Camoscio si segue il sentiero che si inerpica nei boschi.
Scopri la storia dei picasass e raggiungi il museo a cielo aperto seguendo l'itinerario, puoi scaricare la traccia gpx QUI.
Per ammirare il panorama dal Monte Camoscio si percorre un itinerario
"andata e ritorno" della lunghezza complessiva di 5,5 km per un dislivello di 560mt.
Per raggiungere la sala espositiva all'aperto del Museo Granum l'itinerario "andata e ritorno" ha una lunghezza complessiva di 2km per un dislivello di 150mt.