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Confine | 22 febbraio 2021, 18:34

Misure anti Covid, protestano gli operatori commerciali svizzeri

Molti Cantoni premono sul governo federale per poter aprire bar e ristoranti

Misure anti Covid, protestano gli operatori commerciali svizzeri

Gli imprenditori della montagna protestano. Gli impianti restano chiusi. Tutto il comparto alpino è in grave sofferenza e anche se ci fosse l’apertura al 5 marzo la stagione invernale è gravemente compromessa. Nella vicina Confederazione Elvetica, con gli impianti sciistici aperti e i ristoranti con servizio da asporto, la situazione resta comunque difficile.

Martin Nydegger, direttore di Suisse Tourisme traccia un quadro riassuntivo assai negativo: “Per la Svizzera l’annata turistica 2020 si è chiusa con un bilancio veramente terribile. Abbiamo registrato degli abbassamenti storici. Abbiamo perso il 40% delle notti ossia circa nove milioni di persone in meno cioè diciassette milioni di pernottamenti, numeri che ci fanno tornare alle presenze turistiche del 1950”.

Nel frattempo molti Cantoni premono sul governo federale onde poter aprire i bar e i ristoranti. Il Canton Vallese ha chiesto l’apertura dal 1 marzo delle terrazze dei ristoranti con l'osservanza di un metro e mezzo fra i tavoli e massimo quattro persone al tavolo con tracciamento di tutti i clienti e chiusura alle ore 18.00, ma difficilmente la proposta verrà accolta a Berna.

Da parte sua in Canton Ticino chiede l’apertura di ristoranti, bar, teatri e cinema dal prossimo 22 marzo sostenendo che un ulteriore prolungamento delle misure restrittive avrebbero una nefasta ripercussione sia dal punto di vista economico sia da quello psicologico.





Walter Bettoni

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