E' stata fissata al prossimo 14 luglio l’udienza finale dell'incidente probatorio per la tragedia della funivia del Mottarone. Lo ha deciso il gip Elena Ceriotti al termine dell'udienza svoltasi oggi a Verbania. I periti avranno tempo fino al 30 giugno per depositare la loro relazione conclusiva. Intanto a metà del mese di gennaio nei laboratori di Trento sarà effettuata l'analisi della 'testa fusa'
Quella di oggi è stata una udienza caratterizzata da una certa dose di tensione. A sorpresa ieri nella tarda mattinata il collegio dei periti ha depositato una relazione di circa 120 pagine, che rappresenta una sorta di “stato di avanzamento” sulle analisi tecniche finora svolte. Una modalità che gli avvocati Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini, titolare delle Ferrovie del Mottarone, e Marcello Perrillo, difensore di Gabriele Taidini, capotecnico dell'impianto definito “irrituale”.
“Non ci è stata data – hanno aggiunto - la possibilità di sostenere un contraddittorio, in quanto non abbiano avuto il tempo materiale di esaminare il contenuto della relazione”. Pantano e Perrilo hanno lasciato anzitempo l'udienza dopo aver fatto verbalizzare una eccezione di nullità della procedura. Eccezione che è stata respinta dal Gip, che ha comunque dato la parola ai periti che hanno sommariamente illustrato i contenuti della relazione. Una polemica poi parzialmente rientrata.
"I periti hanno chiarito nel corso dell'udienza il senso della relazione presentata oggi: una sintesi solo orale del lavoro svolto finora e l'indicazione di quello che si intende fare d'ora in avanti".Così l' avvocato Gualtiero Costa, difensore di una delle societa' indagate.
Schermaglie procedurali a parte, il dato di fatto è che i tempi dell’inchiesta su una delle più immani tragedie degli ultimi anni si allungano in modo molto rilevante: dopo la chiusura dell’incidente probatorio non è irragionevole immaginare che saranno necessari ancora mesi per arrivare alla chiusura delle indagini e al processo.
Il prossimo appuntamento sarà tra il 15 e il 20 gennaio nel Laboratorio tecnologico per impianti a fune (Latif) e all'Universita' di Trento, dove la testa fusa, ovvero il cilindro metallico in cui si innesta il cavo trainante spezzato, sarà per la prima volta esaminata.