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Attualità | 10 febbraio 2022, 18:20

Rsa, Canalis (Pd): "La giunta Cirio faccia di più per reperire e formare gli operatori"

La richiesta dei sindacati: "Servono più infermieri e formazione per le Oss"

Rsa, Canalis (Pd): "La giunta Cirio faccia di più per reperire e formare gli operatori"

"La pandemia ha messo in evidenza i punti di debolezza del sistema sociosanitario piemontese, rendendo eclatanti problemi che erano preesistenti, in particolare la carenza di medici, infermieri ed OSS. Un tema che colpisce pericolosamente le strutture residenziali e semi residenziali sanitarie e socio sanitarie del Piemonte, come emerso nell'audizione odierna con la Funzione Pubblica Terzo Settore di CGIL, CISL e UIL". A dichiararlo è la vice segretaria del Pd Piemonte e consigliera regionale Monica Canalis.

"Non sono rari gli OSS a cui viene chiesto di somministrare i farmaci o gli infermieri stranieri senza l’equipollenza dei titoli, situazioni che possono mettere a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori, perché non garantiscono le necessarie qualifiche e competenze. Eppure, a fronte di un consistente spostamento di operatori dalle RSA alle ASL, in risposta ai recenti bandi, la Giunta Cirio non ha finora messo in atto alcuna misura seria per sostenere la formazione degli infermieri arrivati dall’estero per tamponare i vuoti di forza lavoro e operanti senza avere l’equipollenza dei titoli, né per avviare analoghe iniziative formative per coloro che sono stati assunti durante l’emergenza pandemica per operare in deroga come OSS senza avere i titoli".

"Sarebbero necessari urgenti interventi di qualificazione, per garantire la qualità del servizio in strutture che operano su autorizzazione delle ASL ed evitare incidenti sanitari e dolorose implicazioni penali. In questi anni abbiamo assistito a una grande negligenza da parte della Giunta Cirio nei confronti delle RSA, al punto di dichiararne assurdamente l’estraneità rispetto al Sistema Sanitario Regionale e di arrivare in ritardo nella protezione dei loro ospiti, ma adesso è il momento di recuperare il tempo perso, di far pressione sul Governo nazionale per rivedere i blocchi formativi e assunzionali, di assumersi la responsabilità, tutta regionale, di una revisione dei minutaggi e delle tariffe (che condizionano le assunzioni) e di effettuare una seria vigilanza sulle autorizzazioni date a strutture non corrispondenti agli standards assistenziali, di promuovere più corsi per OSS".

"La Giunta non può limitarsi a proporre il distacco, poco efficace, di personale dal pubblico al privato o impiegare il personale non qualificato in deroga. A distanza di due anni dall’inizio della pandemia e di due anni e mezzo dall’inizio del mandato, Cirio, Icardi e Caucino devono finalmente occuparsi di Rsa e confrontarsi con tutti gli attori coinvolti. Non è possibile una riforma del modello di cura in assenza di condizioni soddisfacenti della forza lavoro".

Anche i sindacati, in una nota firmata da FP CGIL Piemonte - Cisl FP - Fisascat CISL - UIL FPL - UILTuCS UIL, ricordano come già "il 24 Dicembre si richiedevano alla Regione un confronto urgente a seguito delle dichiarazioni per mezzo stampa del Presidente della Regione Piemonte e degli Assessori alla Sanità ed alle Politiche Sociali, i quali preannunciavano l’uscita di linee guida che prevedevano, per fronteggiare l’emergenza sanitaria nelle RSA, la possibilità da parte degli Operatori Socio Sanitari di coadiuvare gli infermieri nella somministrazione della terapia farmacologica, alla luce dell’ormai cronica assenza di personale infermieristico".

"Detta problematica è stata oggetto di ripetute nostre segnalazioni. Abbiamo con forza però espresso, il nostro dissenso dall'adottare scorciatoie regionali, che avrebbero esposto gli operatori a rischio di sanzioni e denunce, su una materia esclusivamente delegata al confronto a livello Nazionale tra le organizzazioni sindacali e la Conferenza Stato Regioni. Ci riteniamo soddisfatti della Deliberazione della Giunta Regionale del 21 gennaio 2022, "La gestione clinica del farmaco nelle strutture residenziali e semi-residenziali sanitarie e socio-sanitarie", poiché ha recepito le istanze delle Organizzazioni Sindacali".

"Sono state stralciate le parti critiche della bozza come la formazione complementare per il riconoscimento della terza S, sono state riaffermate le competenze dei profili professionali che sono quelli stabiliti dall'accordo della Conferenza Stato Regioni del 2001, che statuisce che all’OSS compete la semplice azione di supporto alla persona, cioè “porgere” il farmaco al paziente, mentre all’infermiere l’attività di somministrazione".

"Auspichiamo ora che dopo aver rimesso ordine sulle competenze, vi sia una maggiore attività di controllo da parte delle Commissioni di Vigilanza delle ASL - conclude la nota dei sindacati - Restano da discutere ancora importanti temi relativi alla crisi di questo settore, in particolare a livello Regionale occorre aumentare i corsi annuali per la formazione degli OSS, inoltre non è più possibile rinviare la discussione sulla DGR 45, ovvero sul minutaggio assistenziale erogato agli ospiti delle strutture.
Solo attraverso una revisione dei minuti di assistenza agli ospiti e delle tariffe relative alle prestazioni erogate si potrà da una parte garantire una migliore qualità dei servizi e, dall’altra, scongiurare la chiusura degli stessi".

C.S.

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