Due ore e mezza di confronto, ieri sera all’Hotel Corona di Domodossola, con il deputato ossolano Enrico Borghi (membro della segreteria nazionale del Partito Democratico come responsabile sicurezza) sui temi della guerra in Ucraina e dei riflessi sulla sicurezza in Europa e in Italia.
“Sta tornando il tempo del primato della politica, lavoriamo affinche' trovi politici all'altezza. Il Paese ha necessita' di una classe dirigente che sappia interpretare la fase storica delicata all'interno della quale siamo immersi. Oggi occorre piu' politica, per garantire che le scelte gravose che abbiamo di fronte e per costruire le ragioni della pace, che non si costruisce con gli appelli alle buone intenzioni ma con lo sforzo nel concreto e nel quotidiano” ha detto il parlamentare, impegnato anche sul versante del Copasir (comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica).
Dalla sua ampia analisi, sono state tratteggiate le caratteristiche del conflitto in atto: la rottura dello status quo globale, il desiderio russo di mantenersi al livello della competizione globale tra Stati Uniti e Cina, l’impostazione ideologica che ha spinto Putin all’invasione dell’Ucraina, e quello che Borghi ha definito il “rischio tenaglia” sull’ Italia.
“La guerra in Ucraina -ha detto Borghi- ha generato il rischio di una crisi alimentare globale, con il rischio di una carestia in Africa le cui conseguenze è facile immaginare si tradurrebbero in aumento dei fenomeni migratori da sud è un tensioni sociali in paesi difficili a noi vicini. L’Europa potrebbe essere stretta in una tenaglia umanitaria a nord est e a sud, pianificata a Mosca e amplificata attraverso le ingerenze russe nell’informazione a tutto vantaggio dei movimenti antisistrma in Occidente.
A questo proposito, il parlamentare democratico si è anche soffermato sulla illustrazione della “dottrina Gerasimov”, ovvero la strategia russa della guerra “ibrida” che prevede a fianco degli eventi bellici sul terreno attività di disinformazione, fake-news, ingerenze nei paesi avversari al fine di allargare le linee di frattura esistenti nelle società occidentali e rompere l’identificazione tra governi e opinioni pubbliche nei paesi democratici.
Nota di cronaca a margine dell’evento. Alla serata hanno partecipato quattro sindaci ossolani: i primi cittadini di Varzo (Bruno Stefanetti), di Masera (Norma Angela Bianchi), di Vogogna (Marco Stefanetta) e il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi.