La vita dei piccoli paesi di montagna, delle nostre montagne, è caratterizzata da storiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. L’esempio viene da Bannio dove annualmente si celebra la “Festa di Santitt”, Santi Martiri Felice e Vincenzo.
La storia della particolare festa affonda le sue origini molto lontano nel tempo. Nel 1849, nella “Raccolta di varie notizie da Bannio”, il sacerdote Bartolomeo Giovanninetti annotava: «… il motivo che la festa dei santi martiri Felice e Vincenzo fu fissata nella prima domenica di giugno fu per implorare, da detti Santi, oltre alle grazie necessarie, la conservazione dei frutti della campagna e per questo fine fu a pieni voti dai banniesi fissato tal giorno».
Come e perché i corpi dei Santitt arrivarono a Bannio?
Si narra che l’arrivo in paese dei due corpi dei Santi lo si deve a tale Francesco Maria Ballotta, frate cappuccino che li ha ritrovati a Roma nelle catacombe di San Lorenzo fuori le mura e poi donati alla chiesa di Bannio. Il corpo di San Felice fu spedito da Roma in una cassetta lignea l’8 febbraio 1774 ma fu esposto nella chiesa con una solenne cerimonia solamente il 6 agosto 1776. Invece il corpo di San Vincenzo martire, a causa delle difficoltà dei viaggi di quei tempi, (viaggiò per quasi tre mesi) arrivò in paese successivamente e fu esposto nella parrocchiale il 22 agosto 1776.
Da qualche anno alla “Festa di Santitt” viene unita a quella del Corpus Domini. La tradizionale celebrazione della festa di San Felice e San Vincenzo Martiri, la “Festa di Santitt” il prossimo 5 giugno, si arricchirà, in occasione dei 400 anni della Milizia Tradizionale di Bannio, di una funzione solenne alle ore 10.30 nella Chiesa di San Bartolomeo con, a seguire, la processione del Corpus Domini impreziosita da un percorso addobbato da circa duecento lenzuola che sono state ricamate a mano dalle donne del paese: ricami che ripropongono le immagini dei Santi riprodotte sui paramenti sacri custoditi nella chiesa.
Parteciperanno al rito la Milizia Tradizionale, il Premiato Corpo Musicale, la Confraternita del Santissimo Sacramento, i “Mateon ad l’arcon” con il tradizionale costume anzaschino e l’intera comunità banniese.
Lo spirito di partecipazione alla vita del paese è stato ben riassunto dal presidente del Corpo Musicale, Thomas Altana: «La Banda, quella "vera", non è presente soltanto nelle grandi occasioni, ma è quella che mantiene le tradizioni della propria terra ed è presente "in forza" ad ogni ricorrenza!».