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Attualità | 20 settembre 2022, 16:40

Aborto, le associazioni di "Più di 194 voci": "La mobilitazione delle donne ha fatto cancellare il convegno antiabortista in Regione"

"Noi ribadiamo che la salute delle donne è un diritto e lalegge 194 è nata per garantire questo diritto". Il 28 settembre è la giornata mondiale dell'aborto sicuro

Aborto, le associazioni di "Più di 194 voci": "La mobilitazione delle donne ha fatto cancellare il convegno antiabortista in Regione"

"Gli antiabortisti hanno dovuto rinunciare a tenere il loro convegno, antiscientifico e pretestuoso contro la legge 194, nella sala della Regione Piemonte, previsto per il prossimo 26 settembre. La tempestiva mobilitazione delle donne con la comunità lgbtqia+, e in sinergia con alcune forze politiche, ha contribuito a questo dietrofront". A ripercorrere quanto avvenuto nella giornata di ieri è il gruppo "Più di 194 voci", che raccoglie una quarantina di associazioni a difesa delle libertà civili.

"Noi ribadiamo che la salute delle donne è un diritto, e la legge 194 è nata per garantire questo diritto. L’Organizzazione mondiale della Sanità ci dice che nel mondo ogni anno 47.000 donne muoiono a causa di un aborto effettuato in condizioni di non sicurezza e che 5 milioni soffrono di malattie temporanee o permanenti, tra cui la sterilità (cioè non potranno più avere figli). Ci dice anche che la mortalità è alta nei Paesi in cui l’aborto è proibito e bassa nei Paesi in cui esistono leggi che lo tutelano. All’Ospedale Sant’Anna di Torino, prima del 1978 l’aborto (clandestino) era la maggiore causa di gravi malattie o morte materna, mentre dopo l’introduzione della legge 194/1978 le patologie e la morte legati all’aborto si sono azzerate".

"Noi diciamo che la legge 194 deve essere applicata in tutti i suoi aspetti, a garanzia della salute delle donne. E la legge prevede l’attivazione di tutte le misure di prevenzione: informazione a tutti i livelli sulla contraccezione, facilità di accesso alla contraccezione stessa, supporto psicologico, aumento della consapevolezza del proprio corpo. Per tutto questo noi chiediamo con forza che vengano riattivati quei consultori che in questi anni sono stati gradualmente chiusi.

Ma la legge prevede anche il ricorso alle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza. Chiediamo pertanto che vengano immediatamente attivati i percorsi per offrire l’aborto farmacologico nei consultori, così come previsto dalle linee di indirizzo del Ministero della Salute dell’agosto 2020".

Tra le donne che si sono battute per far cancellare l'evento in Regione anche la consigliera Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle, che alla notizia dell'annullamento del convegno ha commentato: "Alla luce di quanto avvenuto, e in totale sincerità, ringrazio il Presidente Cirio per averci ascoltate. Sono certa abbia compreso la nostra preoccupazione e le nostre ragioni".

C.S.

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