Un tavolo di monitoraggio sui servizi turistici con la partecipazione dell’Ispettorato del lavoro, dei sindacati di categoria e degli imprenditori per far emergere il lavoro irregolare, annuncia Massimo Guaschino (Cisl) "è stato finalmente costituito, come chiedevamo da tempo. Servirà ad individuare e sanzionare situazioni di lavoro irregolare, ad esempio i finti part time o a chiamata, che stanno purtroppo aumentando anche in stagioni turistiche record come quello scorso anno che ai dipendenti del settore non ha portato alcun vantaggio. Anzi”.
“Il 53% dei contratti sono a tempo determinato, quelli a chiamata il 20%”, informa Massimo Bionda (Cgil). “Una situazione di sofferenza nel Vco. Parte degli stipendi vengono retribuiti in nero o non vengono retribuiti affatto”.
“Il lavoro a chiamata – interviene di nuovo Guaschino – è aumentato del 60% rispetto agli anni pre Covid. E’ chiaro che, con queste condizioni, sempre più dipendenti preferiscano il frontalierato negli hotel svizzeri”.
Ad aumentare la precarietà, conclude Franco Borsotti (Uil) c’è il contratto nazionale scaduto: “Senza a tutela del contratto nazionale, i lavoratori, sono più esposti a trattamenti irregolare”.