Lo scorso fine settimana si sono tenute a Villadossola le elezioni amministrative, che hanno portato alla rielezione alla carica di Sindaco di Bruno Toscani, con il 73,22% dei voti. Oltre al primo cittadino sono stati scelti anche i nuovi Consiglieri, tra i quali è stato lasciato spazio anche ai giovani. Spicca, in particolare, il nome di Chiara Riganti, eletta con un totale di 198 preferenze: classe 1999, è la più giovane tra i componenti del Consiglio Comunale, e proprio ai suoi coetanei si rivolge il suo progetto per la città di Villadossola.
Ha appena 24 anni, ma è già la seconda volta che viene eletta nel Consiglio Comunale. Qual è il suo obiettivo?
Già durante i cinque anni passati avevamo creato un gruppo di giovani con l’intenzione di dare vita a eventi di aggregazione, di creare qualcosa che ci permettesse di passare del tempo insieme, visto che a Villadossola è rimasto poco o niente in questo senso.
Poi, purtroppo, è arrivato il Covid, oltre che alcune incomprensioni all’interno del gruppo: eravamo molto più giovani, e anche un po’ inesperti, quindi abbiamo abbandonato tutto. Però io non ho mollato e ho voluto riprovare anche per questi cinque anni. Mi sono detta “Prima o poi ce la faremo”.
E ora, ce l’ha fatta?
Direi di sì. Soprattutto grazie ad un altro giovane, Manuel Imperiale. Insieme abbiamo deciso di riprendere in mano quello che era già stato creato e di ricominciare da zero.
Qual è il progetto a cui state lavorando?
Siamo riusciti a recuperare molti più ragazzi, anche da fuori Villa, ricostruendo un gruppo ancora più grande. L’obiettivo è quello di creare qualcosa di bello, di nuovo, qualcosa che ci permetta di avere un po’ di vita.
Per esempio?
Mi sento sempre dire “A Villa non c’è niente da fare”. Quindi siamo al lavoro per dare vita a qualcosa di importante, e per questo siamo già in contatto con diversi enti e associazioni.
Per esempio, una cosa che vorremmo organizzare sono diversi tornei sportivi, magari sfruttando la Collinetta dello Sport.
Cosa è andato storto negli anni passati e cosa è cambiato con la nuova amministrazione?
Purtroppo, in questi cinque anni è stato difficile trovare l’appoggio: io posso anche avere le idee, ma se non ho un gruppo che mi sostiene da sola posso fare ben poco. Non mi è mai mancato il sostegno del sindaco Bruno Toscani, sempre disponibile. Quello che non avevo, però, era la manodopera, i ragazzi con voglia di fare. Ora, invece, ho trovato altri giovani e siamo ancora più convinti di voler andare fino in fondo.
Anche questa volta, sono stati pochissimi i giovani che sono andati a votare. Secondo lei cosa si può fare, in questo senso?
Io penso che i giovani dovrebbero imparare ad avvicinarsi alla politica, soprattutto a quella comunale. In una città piccola come la nostra è fondamentale il pensiero di tutti, e che i giovani sappiano quello che succede in un comune. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, a partire dalle piccole cose: il conoscere, l’informarsi, l’interessarsi. Anche perché chi c’è ora, prima o poi, finirà la propria carriera; e se noi giovani non abbiamo interesse nel portare avanti quello che hanno costruito negli anni, che facciamo? Io ho sempre cercato di parlare ai miei coetanei e coinvolgerli, ma è molto difficile: forse pensano che sia una responsabilità troppo grande. Ma serve per costruire un futuro, visto che in futuro saremo noi a portare avanti quello che è stato fatto finora.