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Attualità | 16 luglio 2023, 19:00

Cresce il numero di richiedenti asilo in Svizzera

Dice Cristine Schraner Burgener (Segreteria di Stato per la Migrazione): ‘’Una situazione straordinaria. Con numeri così alti, a volte raggiungiamo i nostri limiti’’

Nella foto: Cristine Schraner Burgener

Nella foto: Cristine Schraner Burgener

La  Segreteria di Stato per la Migrazione prevede che il numero di persone in cerca di asilo in Svizzera sarà di circa 27.000, ma potrebbe arrivare a 40.000 nel "peggiore dei casi". L'anno scorso la Svizzera ha registrato 24.500 richiedenti asilo, il 64% in più rispetto all'anno precedente.

Lo scrive Swissinfo che rimarca come il dato escluda circa 75.000 rifugiati ucraini, che hanno ricevuto uno status di protezione speciale attraverso un processo di registrazione accelerato. Il numero di ucraini in cerca di protezione si è stabilizzato a circa 500 persone a settimana.

‘’Ci troviamo di fronte a una situazione straordinaria. Con numeri così alti, a volte raggiungiamo i nostri limiti’’ ha dichiarato Cristine Schraner Burgener in una intervista.

Va detto che i rimpatri sono oltre il 50 per cento.

L'anno scorso il tasso di rimpatrio dei richiedenti asilo espulsi è stato del 54%, un valore elevato.

‘’Questo manda un chiaro segnale a chi arriva nel Paese senza essere perseguitato . Se si arriva per motivi economici, è improbabile che si riceva una decisione positiva’’  ha aggiunto.

A dicembre 2022, l'Italia aveva annunciato che avrebbe bloccato il rimpatrio dei richiedenti asilo, mentre lottava per far fronte al gran numero di nuovi migranti che attraversavano il Mediterraneo.

Schraner Burgener ha però sollecitato le controparti italiane a rispettare l'accordo di Dublino, che consente agli altri Paesi di deportare i richiedenti asilo nel Paese firmatario dell'accordo di Dublino in cui sono arrivati.

 

Intanto la Commissione nazionale svizzera per la prevenzione della tortura (CNPT) critica le pratiche adottate durante i rimpatri degli stranieri  privi di permesso di soggiorno. La Commissione ‘’ stigmatizza’’  misure di contenimento, quali le manette e le cavigliere applicate dagli agenti  alle persone durante le operazioni di trasferimento e negli aeroporti.  Per  CNPT  ‘’questi accorgimenti vanno adottati solo nell’ipotesi di pericolo per gli stessi o per terzi’’.

In Svizzera i rinvii coatti rappresentano circa il 12% delle partenze di migranti irregolari, il 25% riguarda invece persone che partono volontariamente mentre il restante 63% coinvolge stranieri e straniere che escono autonomamente, ma sotto il controllo dei servizi competenti della Confederazione.

 

Renato Balducci

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